Il testo di oggi è il prosieguo di quello di ieri.
Gesu’ se ne ritorna…da dove era venuto.
Ieri avevamo visto che si era “ ritirato in disparte “ ma che, poiché la folla lo aveva raggiunto, era “ sceso dalla barca “ e aveva iniziato a guarire le persone.
Oggi, congedata la folla, se ne sale sul monte a pregare.
Questa è un’indicazione molto importante per noi.
Preghiera ed azione vanno di pari passo nella vita di un cristiano.
Come diceva il grande vescovo Don Tonino Bello, un cristiano è un “ contempl-attivo “.
Le due dimensioni sono simbiotiche.
Pregare solo porta ad un isolamento sterile, che è il contrario della logica del servizio che chiede Dio.
Agire soltanto è invece “ attivismo “ non connotato da reale “ compassione “ ma da voglia di mettere se stessi al centro per sentirsi lodare per la propria bravura.
Il cristiano è allora chiamato, in primo luogo, a pregare, perché tutto nasce dalla relazione con il Padre.
La preghiera è la base, è “ la benzina “ necessaria per agire…e non per tenersela nel serbatoio!!!
La preghiera “ unisce a Dio “, fa sorgere il desiderio di “ vivere la vita di Dio “ e, quindi, di mettersi al servizio del Regno attraverso “ l’azione “.
Agiamo, quindi, mettiamoci a disposizione del Regno “ senza avere paura “.
La paura è di chi non ha fede, non appartiene al cristiano, che sa che Cristo è con lui sempre e ovunque.
Buona giornata e buona riflessione a tutti.
A cura di Fabrizio Morello
Foto: mia.