“ Mentre stava compiendosi il giorno della Pentecoste, si trovavano tutti insieme nello stesso luogo “.
Inizia cosi’ il passo degli Atti degli Apostoli ( At 2, 1-11 ), oggi proposto come prima lettura.
Parla di unità.
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Tutti “ stavano insieme “ nello stesso luogo.
In quella condizione “ apparvero lingue come di fuoco, che si dividevano “, per poi “ posarsi “ su ciascuno di loro.
Era lo Spirito Santo che consentiva agli apostoli di parlare una “ lingua universale “, comprensibile a tutti, nonostante appartenessero a popoli diversi aventi lingue diverse.
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Tutti li sentivano parlare nella loro lingua “ delle grandi opere di Dio “.
Cosa porta allora la Pentecoste, la discesa dello Spirito Santo?
La capacità di fare unione nel rispetto della diversità.
Da questa “ unione “ nasce la capacità di parlare “ un’unica lingua “, un “ linguaggio universale “, che è quello del Vangelo.
Lo Spirito Santo ci rende quindi uniti perché è Amore disceso su di noi e l’effetto dell’Amore è creare legami, relazioni, finalità di intenti; Spirito, come dice San Paolo nella seconda lettura ( Gal 5, 16-25 ), è “ amore, gioia, pace, magnanimità, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé “.
L’uomo colmo di Amore è pronto a “ camminare secondo lo Spirito “ e, quindi, è pronto a “ dare testimonianza dell’Amore ricevuto “.
Questo è il nostro compito di cristiani: testimoniare l’Amore, quell’Amore da cui siamo amati e che ci consente di Amare.
Buon cammino e buona testimonianza a tutti.