“ Se aveste compreso che cosa significhi: “Misericordia io voglio e non sacrifici”, non avreste condannato persone senza colpa “.
Misericordia e sacrifici.
Sono le due modalità di approccio al “ sacro “.
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I sacrifici sono l’emblema del ritualismo, e connotano gli uomini “ religiosi “.
Chi sono queste persone?
Gli amanti dei riti, gli impeccabili fedeli che non saltano una Messa, non si perdono un rosario, una novena, una processione, ma, poi, sono sempre pronti a “ condannare persone senza colpa “.
Il prototipo di questi personaggi sono i farisei.
Questi uomini, all’apparenza, avevano un comportamento ineccepibile.
Rispettavano tutte le tradizioni e le leggi, pagavano le decime, ma “ erano inflessibili “..con gli altri!!!
Nel testo vediamo un esempio di questo loro rigorismo.
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Condannano i discepoli di Gesu’ perché, in giorno di Sabato, hanno osato addirittura…..” avere fame “ e, quindi, per soddisfare questo bisogno primario, hanno colto delle spighe ed hanno iniziato a mangiarle.
I farisei avrebbero quindi preferito che i discepoli “ morissero di fame “ piuttosto che violare il precetto del Sabato!!!
Queste sono le conseguenze dell’ “ essere religiosi “: si finisce per sentirsi un po’ superiori agli altri e non si usa, verso di loro, Misericordia.
Misericordia.
E’ l’emblema dell’uomo di “ fede “.
Magari quest’uomo non andrà tutti i giorni a Messa, non sarà onnipresente ai rosari, alle processioni, ma non è inflessibile, non è duro di cuore e ha, nei confronti dei fratelli, un atteggiamento di “ misericordia “, che è lo stesso che, nei suoi confronti, ha avuto il Signore.
L’ “ uomo di fede “ è capace di misericordia perché ha sperimentato la “ Misericordia di Dio “.
E che cos’è questa “ Misericordia “?
E’ il cuore di Dio che viene incontro alla miseria dell’uomo e lo ama per come è.
Ecco, chi riesce a riconoscersi “ misero, piccolo, umile peccatore “ perdonato dal cuore di Dio è capace di avere lo stesso atteggiamento nei confronti dei fratelli perché vede in loro altre persone “ misere e fragili “ come lui.
Oggi sta quindi a ciascuno di noi interrogarsi e chiedersi: sono un uomo “ religioso “ o un uomo “ di fede “?
Se dovessimo accorgerci di essere piu’ vicini al primo dei due stiamo molto attenti perché siamo molto lontani da Dio.
Buona giornata e buona riflessione a tutti.