Parlare.
E’ il verbo che si ripete piu’ spesso in questo testo.
E’ il verbo della comunicazione, del dialogo.
Si puo’ parlare di tutto, di cose futili ma anche di cose importanti, di cose intime.
Se mentre di “ cose vaghe “ si puo’ parlare con tutti, di cose “ importanti “ con qualcuno, di cose “ intime “ lo si puo’ fare solo con una ristretta cerchia, quelli che sono o consideriamo FAMIGLIA.
Ecco il senso del testo ed ecco i vari utilizzi del verbo parlare.
Gesu’ “ parlava “ alla folla mentre sua madre e i suoi fratelli “ stavano fuori e cercavano di parlargli “.
“ Stavano fuori “, non erano tra i suoi intimi, non gli erano vicini e, quindi, non riuscivano a parlargli.
E’ curioso che mentre sua madre e i suoi fratelli non ci riuscivano, ci riesce un “ qualcuno “ che lo avvisa del tentativo dei “ suoi “.
Questo “ qualcuno “ era “ dentro “, era piu’ vicino a Gesu’ di quanto lo fossero i suoi legami di sangue e, quindi, riesce a parlare con Lui.
Il messaggio è pertanto chiaro: se sei “ dentro “, se sei “ in intimità “ con Cristo, parli con Lui, hai dialogo, riesci ad ascoltare la sua Parola e fai la sua Volontà.
Si crea un legame di fratellanza tra te, Cristo e tutti gli altri “ fratelli di fede “ che condividono questa intimità, molto piu’ forte di quello che si crea tra fratelli uniti solo da legami di parentela.
I fratelli e le sorelle “ in Cristo “ sono le vere rocce su cui si puo’ confidare perché il legame che li unisce nasce da un’appartenenza profonda, quella al Signore, molto piu’ solida di quella di un vincolo di parentela.
Fatti oggi una domanda: io lo ho un fratello, una sorella in Cristo?
In caso positivo ho un dono: fa, o Signore, che non lo sprechi.
Buona giornata e buona riflessione a tutti.
A cura di Fabrizio Morello
Foto: mia.