Pagina notissima e, aggiungo io, bellissima, quella che la liturgia propone oggi.
Il verbo dominante è “ preoccuparsi “, che si ripete per ben cinque volte.
Dio ci conosce e sa, che, in quanto uomini, tendiamo a…” preoccuparci “.
Cio’ pero’ è un grosso problema, perché la “ preoccupazione “ produce agitazione e dall’agitazione deriva l’incapacità di fare scelte.
NON POTETE SERVIRE DIO E LA RICCHEZZA.
Diciamo che per i “ non cristiani “ la scelta è più semplice: si mettono al servizio della RICCHEZZA, senza rendersi conto che…diventano suoi servi!!!
Per i cristiani è invece più complesso.
Vorrebbero infatti “ non scegliere “, vorrebbero servire sia Dio sia la ricchezza.
E, allora, non sapendo che fare, si agitano.
Il ragionamento è più o meno questo: Dio ci piace ma…..su questa terra la “ ricchezza “, che altro non è che la ricerca della soddisfazione dei bisogni quotidiani oltre che, quando possibile, di “ qualche sfizio “, è PIU’ UTILE.
Ecco la parola che ci fa sbagliare: “ UTILE “.
Siamo abituati a ragionare mettendo al centro questo aggettivo.
Dio è bello ma…non è utile, non mi dà il cibo da mettere a tavola.
Quindi è giusto che io mi “ pre-occupi “, cioè mi “ occupi prima “ di cosa mangerò, cosa berro’ e, poi, e ci sarà un po’ di spazio, mi “ post-occuperò “ di Dio.
Lui certamente non si offenderà, almeno io vado a Messa la Domenica, almeno mi faccio il segno della croce quando vado a dormire.
Piu’ di questo non posso, non c’è tempo.
Anche oggi Cristo ci spiazza.
“ Cercate, invece, innanzi tutto, il Regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta “.
Il Signore ci dice di “ pre-occuparci “, cioè di occuparci per primo, del suo Regno, promettendoci che, cosi’ facendo, tutte queste cose ( mangiare, vestire ), le avremo in aggiunta.
Cosa vuol dire?
Che dobbiamo passare l’intera giornata a pregare tanto poi ci penserà lui a farci mangiare?
Assolutamente no.
Dio non ci vuole rammolliti ma “ uomini pensanti “, “ uomini che scelgono “.
Cio’ vuol dire che non si puo’ mettere tutto sullo stesso piano, non si possono mettere al primo posto Lui e la ricchezza.
La vita è una questione di scelte.
Se metti Lui al primo posto, dedicandogli un tempo quotidiano di preghiera, partecipando alla Santa Messa, nutrendoti del suo corpo, stai certo che il tuo modo di approcciarti alla vita cambierà ed il primo effetto che otterrai è che sarai “ meno agitato “ perché inizierai a comprendere che tante cose, se non proprio tutte, non dipendono da te, dal tuo affannarti, dal tuo correre, ma da Lui ( “ Guardate gli uccelli del cielo: non séminano e non mietono, né raccolgono nei granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre. Non valete forse più di loro? Osservate come crescono i gigli del campo: non faticano e non filano. Eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro. Ora, se Dio veste così l’erba del campo, che oggi c’è e domani si getta nel forno, non farà molto di più per voi, gente di poca fede? “ ).
GENTE DI POCA FEDE
Il problema è tutto li’.
Ci fidiamo realmente di Dio?
Ci crediamo realmente che, mettendolo al primo posto, dandogli priorità, avremo “ in aggiunta “ anche quello per cui ci affanniamo?
Chiediamocelo oggi nella preghiera.
Buona giornata e buona riflessione a tutti.
A cura di Fabrizio Morello
Foto: mia.