Ancora un discorso sulla legge.
Se ieri ci siamo soffermati sulle catastrofiche conseguenze che produce il prevalere del “ diritto positivo “ su quello “ naturale “, oggi Gesu’ vuole metterci in guardia da un altro uso distorto della legge: invocarne la sua applicazione in modo inflessibile…..nei confronti degli altri!!!
I “ farisei e gli erodiani “ hanno preso atto dell’autorità di Gesu’ e sono “ terrorizzati “ dal suo “ successo “ presso il popolo.
Cercano allora di utilizzare la legge per “ accusarlo “ e “ tenere consiglio contro di lui per farlo morire “.
A loro, che si “ ritenevano giusti “ in quanto osservavano tutti i precetti della legge, non interessa nulla della guarigione di un uomo dalla mano paralizzata, anzi, lo utilizzano come pretesto ( “ stavano a vedere “ ) per poter accusare Gesu’.
“ E’ lecito in giorno di Sabato fare del bene o fare del male, salvare una vita o ucciderla? “
Cristo li smaschera e, allo stesso tempo, cerca di convertire anche loro, vuole metterli davanti alla loro “ falsa idea di giustizia “, che prescinde dall’amore, dalla compassione per chi soffre.
La loro giustizia è legalismo, è fredda applicazione di norme.
Cio’ li porta lontani dalla legge primaria, dalla legge che deve guidare ogni azione: l’amore.
Dinanzi a queste parole del Maestro non si convertono, non cambiano idea, ma “ tacciono “, come fanno gli ipocriti, come fanno coloro i quali non hanno l’umiltà ed il coraggio di ammettere di stare sbagliando.
Gesu’ allora li guarda “ indignato e rattristato “ per la “ durezza dei loro cuori “.
Un cuore duro è lontano da Cristo, rende Gesu’ triste perché gli impedisce di avvicinarsi a quell’anima.
“ Tendi la tua mano “.
Tendere la mano è gesto iconico di solidarietà, di aiuto, di apertura.
L’esatto opposto della chiusura dei farisei.
Amico, amica, fratello, sorella, “ tendi la mano a Cristo “, non la ritrarre, applica sempre la legge dell’amore e sarai guarito.
Buona giornata e buona riflessione a tutti.
A cura di Fabrizio Morello
Foto: mia.