Fabrizio Morello – Commento al Vangelo del giorno, 19 Gennaio 2022

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Ancora un discorso sulla legge.

Se ieri ci siamo soffermati sulle catastrofiche conseguenze che produce il prevalere del “ diritto positivo “ su quello “ naturale “, oggi Gesu’ vuole metterci in guardia da un altro uso distorto della legge: invocarne la sua applicazione in modo inflessibile…..nei confronti degli altri!!!

I “ farisei e gli erodiani “ hanno preso atto dell’autorità di Gesu’ e sono “ terrorizzati “ dal suo “ successo “ presso il popolo.

Cercano allora di utilizzare la legge per “ accusarlo “ e “ tenere consiglio contro di lui per farlo morire “.

A loro, che si “ ritenevano giusti “ in quanto osservavano tutti i precetti della legge, non interessa nulla della guarigione di un uomo dalla mano paralizzata, anzi, lo utilizzano come pretesto ( “ stavano a vedere “ ) per poter accusare Gesu’.

E’ lecito in giorno di Sabato fare del bene o fare del male, salvare una vita o ucciderla?

Cristo li smaschera e, allo stesso tempo, cerca di convertire anche loro, vuole metterli davanti alla loro “ falsa idea di giustizia “, che prescinde dall’amore, dalla compassione per chi soffre.

La loro giustizia è legalismo, è fredda applicazione di norme.

Cio’ li porta lontani dalla legge primaria, dalla legge che deve guidare ogni azione: l’amore.

Dinanzi a queste parole del Maestro non si convertono, non cambiano idea, ma “ tacciono “, come fanno gli ipocriti, come fanno coloro i quali non hanno l’umiltà ed il coraggio di ammettere di stare sbagliando.

Gesu’ allora li guarda “ indignato e rattristato “ per la “ durezza dei loro cuori “.

Un cuore duro è lontano da Cristo, rende Gesu’ triste perché gli impedisce di avvicinarsi a quell’anima.

“ Tendi la tua mano “.

Tendere la mano è gesto iconico di solidarietà, di aiuto, di apertura.

L’esatto opposto della chiusura dei farisei.

Amico, amica, fratello, sorella, “ tendi la mano a Cristo “, non la ritrarre, applica sempre la legge dell’amore e sarai guarito.

Buona giornata e buona riflessione a tutti.


A cura di Fabrizio Morello

Foto: mia.