Facciamo un โ piccolo passo indietro โ e, dopo la parentesi di ieri in cui avevamo letto il Vangelo di Matteo, torniamo al testo di Giovanni, ai versetti successivi a quelli di Domenica.
Avevamo lasciato Maria che, โ trafelata โ dopo aver visto la pietra tolta dallโingresso del sepolcro, corre a dirlo ai discepoli.
Vi รจ poi la โ corsa โ di Pietro e Giovanni i quali, Giovanni per primo, dopo aver visto il sepolcro vuoto, โ credono โ.
Maria รจ invece spaventata.
Piuโ realisticamente, non essendoci il corpo di Cristo, pensa che qualcuno lo abbia โ rubato โ.
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A quel punto piange.
Piange per unโassenza.
Non ha capito che quellโassenza รจ โ prova della presenza โ.
E alloraโฆ..ci vuole un aiuto.
โ Perchรจ piangi? Chi cerchi? โ
Queste le parole che le rivolge โ un tale โ che lei non riconosce.
Maria ancora non comprende e chiede โ a quel tale โ se รจ lui che ha portato via Gesuโ.
A quel punto quellโuomo pronuncia il suo nome: โ Maria โ.
Eโ la chiave di volta.
Si sente chiamata per nome e capisce che il Signore รจ Risorto.
Nessuno aveva rubato il suo corpo perchรฉ Cristo era vivo, presente e dialogate con lei.
Vivente, presente e dialogante.
Ecco come รจ il nostro Signore.
Il testo di oggi vuole dirci questo: abbandoniamo lโidea che Gesuโ sia โ un morto da piangere โ.
Questa Chiesa ferma al Venerdiโ Santo, al dolore, non รจ la Chiesa di Cristo, รจ una false immagine della Chiesa che spinge, inevitabilmente, tanta gente ad andare via.
La Chiesa non annuncia un morto ma un vivo.
Gesuโ รจ presente in mezzo a noi, Gesuโ รจ in noi e puoi parlargli quando, come e dove vuoi.
Cristo ti chiama per nome, si fa riconoscere da te.
E allora, fratello, sorella, โ non piangere un morto che non cโรจ โ ma corri ad annunciare il Risorto, il Dio dei vivi, il Dio che dร vita.
Buona giornata e buon annuncio a tutti.
A cura di Fabrizio Morello
Foto: mia.