Fabrizio Morello – Commento al Vangelo del giorno, 18 Marzo 2020 – Mt 5, 17-19

Non crediate che sia venuto ad abolire la legge o i profeti; non sono venuto ad abolire ma a dare pieno compimento “.

Leggendo il testo proposto dal Vangelo odierno mi risuonano il verbo “ abolire “ e l’espressione “ dare pieno compimento “.

Abolire = cancellare = distruggere.

Spesso noi, cosi’ come coloro i quali aspettavano la venuta del Messia, pensiamo che Gesu’ sia venuto a distruggere tutto, a dire che tutto quello che esisteva prima di lui non vale più.

E’ un atteggiamento pericoloso e “ autoassolutorio “.

Cosa c’era prima di Gesu? A cosa bisognava fare riferimento?

Ai comandamenti.

Bene, dire e pensare che Gesu’ è venuto ad “ abolire “ può indurci a giustificarci e a pensare che non sia più necessario osservare i comandamenti.

Niente di più sbagliato.

Gesu’ non abolisce leggi e profeti, anzi, ammonisce tutti dal farlo ( “ Chi dunque trasgredirà uno solo di questi minimi precetti e insegnerà agli altri a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli “ ); da, invece, “ compimento “ ad essi.

Gesu’, cioè, aggiunge un qualcosa; con la sua venuta ci viene a dire: “ credi in me “, abbi fiducia in me, non temere, seguimi e, anche se incontrerai difficoltà, io sarò con te.

Mi viene in mente, per spiegare questo “ in piu’ “ di Gesu’, la meravigliosa parabola del giovane ricco ( MC, 10, 17-22 ) che chiede a Gesu’ cosa deve fare per avere la vita eterna e il Signore, dando prova che “ non abolisce la legge e i profeti “, gli dice: osserva i comandamenti.

Il giovane, contento, risponde a Gesu’: “ tutto queste cose le ho osservate sin dalla mia giovinezza “.

E allora Gesu’ osa, gli dice, fissandolo negli occhi e amandolo: “ una cosa sola ti manca, va, vendi quello che hai e dallo ai poveri; poi, vieni e seguimi “.

Le parole di Gesu’ al giovane sono “ il compimento “ della legge e dei profeti.

Gesu’ sta dicendo al ragazzo: “ credi in me “, e, per poterlo fare, devi prima liberarti dei tuoi tanti pesi ( “ le ricchezze “ ).

Il ragazzo non ci riesce, e se ne va rattristato.

Non ha colto “ il pieno compimento “ che Gesu’ offriva alla sua vita.

Ed io, e tu, lo accolgo/lo accogliamo?


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