Fabrizio Morello – Commento al Vangelo del giorno, 18 Giugno 2022

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Oggi viene proposta una nota pagina evangelica che andrebbe letta e riletta ogni giorno per prendere atto della “ follia “ con cui quasi tutti gli uomini conducono la loro vita.

E’ caratteristica comune di tutti il “ preoccuparsi “.

Il verbo, composto da  “ pre “ e “ occuparsi “, significa “ occuparsi previamente “, “ occuparsi prima “ che ce ne sia bisogno di una cosa.

Da questo nasce l’agitazione, l’ansia, l’inquietudine che attanaglia la maggior parte degli uomini.

Si preoccupano delle cose prima che queste accadano e, magari, cio’ di cui si erano “ pre-occupati “… non accadrà proprio!!!

A che serve quindi preoccuparsi?

Risposta: assolutamente a nulla.

E chi di voi, per quanto si preoccupi, puo’ allungare anche di poco la propria vita?

Attenzione però a non fare un’interpretazione distorta dell’invito di Gesu’ a non preoccuparsi.

Alcuni potrebbero infatti pensare: se non serve a niente “ preoccuparsi “, vivo alla giornata senza fare progetti, senza costruire nulla.

Tanto, a che serve?

E’ un’interpretazione errata in quanto Gesu’ non dice di non “ occuparsi “ delle cose ma dice di non “ pre-occuparsi “ delle stesse.

Dice, cioè, di non agitarsi prima del tempo per cio’ che potrebbe accadere ma non è detto che accada ma di “ occuparsi “ semplicemente dell’oggi.

Limitare la nostra prospettiva all’oggi toglie agitazione in quanto ci fa essere presenti su cio’ che stiamo vivendo.

Facciamoci caso: la preoccupazione ci porta a “ uscire dal momento presente “ perché la nostra mente è già rivolta ad un domani, che potrebbe ance essere un “ do-mai “.

Occuparsi del presente, come già detto, toglie agitazione ma consente anche di riordinare le priorità.

Qual è la priorità per un cristiano?

Cercare il Regno di Dio e la sua Giustizia “.

Ecco cosa ci dice Gesu’ in questa pagina: pensa prima alla relazione con me, con il Padre che ti ha donato la vita e….non preoccuparti solo per le cose materiali in quanto chi ti ha creato sa che ne hai bisogno e non te le farà mancare.

Quel Dio tenero che pensa al nutrimento dei passeri del cielo e al vestito dei gigli del campo, puo’ mai non pensare a te, che sei fatto a sua immagine e somiglianza e che sei amato al punto tale che ti ha donato suo Figlio affinché morisse per la Redenzione dei tuoi peccati?

L’agitazione continua, la preoccupazione, porta a dimenticarsi dell’amore di Dio, della Provvidenza del Padre e ci induce a credere che dobbiamo pensare a tutto noi.

No, non è cosi’.

La consapevolezza e, soprattutto, per chi ha relazione con Lui, l’esperienza di essere amati, consente di “ occuparsi “ delle cose materiali e non di “ preoccuparsi “ di esse.

Come dicevo all’inizio leggiamo e leggiamo piu’ volte questa pagina durante la giornata.

L’interiorizzazione di questo testo puo’ veramente convertire le nostre esistenze.

Buona giornata e buona riflessione a tutti. 

A cura di Fabrizio Morello

Foto: mia.