Oggi ci imbattiamo nell’annuncio dell’angelo a Zaccaria, anche se, mi colpiscono, nel brano, gli ultimi versetti, in cui la protagonista diventa Elisabetta.
Il testo richiama alcuni termini rinvenuti anche ieri, ove era stato descritto “ il sogno di Giuseppe “.
Anche Zaccaria e Elisabetta vengono definiti “ giusti “.
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Anche l’angelo che appare a Zaccaria esordisce dicendogli di “ non temere “.
E allora possiamo cogliere il seguente messaggio.
Dio ascolta sempre le preghiere degli “ uomini giusti “.
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Elisabetta era anziana e credeva, pertanto, di non poter piu’ avere un figlio.
A quei tempi non avere discendenza era una “ vergogna “, la “ sterilità “, che veniva imputata sempre alle donne, era un marchio di disonore.
Ma Dio non si dimentica di lei e preannuncia a suo marito che resterà incinta.
Quando cio’ avverrà Elisabetta esclamerà: “ Ecco che cosa ha fatto per me il Signore nei giorni in cui si è degnato di togliere la mia vergogna fra gli uomini “.
Ecco cosa ha fatto il Signore per me.
E’ il riconoscimento dell’operare di Dio nella propria vita.
Tutti siamo oggi chiamati, sull’esempio di Elisabetta, a “ fare memoria “ di tutto cio’ che ha fatto il Signore per noi.
E’ un esercizio importantissimo perché ci fa smettere di “ fare le vittime “, di “ lamentarci “ dei mille problemi che diciamo di avere.
Concentrarci su cio’ che “ abbiamo avuto in dono “ e non su “ cio’ che pensiamo ci manchi “ fa insorgere in noi la gioia, il desiderio di ringraziamento per il Signore e ci aiuta a “ non temere “ cio’ che, quotidianamente, accade nella nostra vita, che impareremo a vedere, come dicevo ieri, come “ Grazia di Dio “.
Buona giornata e buona riflessione a tutti.