Fabrizio Morello – Commento al Vangelo del giorno, 18 Dicembre 2022

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Ultima Domenica di Avvento.

Ci avviciniamo al Santo Natale.

E cosi’, dopo due settimane in cui protagonista dei testi è stato “ Giovanni Battista “, oggi, nell’attesa della nascita di Gesu’, l’attenzione si sposta su Giuseppe.

Diciamo che la liturgia ci propone un “ avvicinamento per gradi “ al grande evento.

Prima c’è Giovanni il Battista, l’annunciatore, oggi Giuseppe, il padre putativo, e Domenica prossima, finalmente, Lui, l’atteso, colui che, come si legge nel testo odierno, “ salverà il suo popolo dai suoi peccati “.

Se Giovanni ci aveva invitato alla conversione, Giuseppe ci indica un frutto importante della conversione, la Giustizia.

Il padre del Signore è, per definizione, l’UOMO GIUSTO.

Attenzione però a non radicalizzare il concetto di giustizia.

Si rischia, diversamente, di fare lo stesso errore di Giovanni il Battista.

Il precursore, come abbiamo letto due settimane fa, predicava la conversione nell’attesa di quel Dio che avrebbe “ bruciato con un fuoco inestinguibile “ i peccatori.

Giustizia, per Giovanni, significava “ eliminazione del nemico “.

Giustizia, invece, è “ fare la volontà di Dio “, anche se, a volte, è diversa dalla “ giustizia legale e umana “.

E’ GIUSTO chi opera “ secondo la VERITA’ “ e non “ secondo la legge “.

Il GIUSTO sostituisce la Verità, l’Amore e la Misericordia alla “ fredda norma “.

In nome della legge Giuseppe avrebbe potuto far lapidare Maria.

Non lo fa perché antepone la Verità alla legge.

Per questo è e viene ricordato come GIUSTO.

E solo chi agisce con la “ Vera Giustizia “ consente a Dio di realizzare il suo progetto.

Dio ha una visione d’insieme che a noi manca.

Giuseppe, piccolo uomo come noi, vede la sua ragazza incinta non di lui.

Cosa avrebbe potuto umanamente pensare?

Che Maria era stata con un altro!!!

E invece non era cosi’, in Maria c’era un progetto di Dio a cui anche lui, con il suo SI, poteva partecipare.

La figura di Giuseppe deve spingere anche noi allo stesso atteggiamento.

Quando accade qualcosa nelle nostre vite che ci sembra assurda, non giusta, non dobbiamo subito porci sulla difensiva, ostacolarla “ in nome della legge e dei nostri diritti “.

Dinanzi ad ogni evento dobbiamo metterci in preghiera, fare discernimento e capire cosa puo’ da esso nascere, come possiamo fare la volontà di Dio in quella determinata situazione che Lui ci ha chiamato a vivere.

In questo modo ci spogliamo del nostro IO, del nostro limitato senso di giustizia, ed indossiamo le vesti dell’uomo GIUSTO, dell’uomo che opera nella VERITA’.

Cosi’ facendo consentiremo a Dio sia di realizzare il progetto che ha su di noi sia di costruire quel “ pezzetto di Regno “ che si puo’ edificare solo e soltanto attraverso noi.

Preghiamo oggi tutti lo Spirito Santo affinché ci aiuti ad essere uomini GIUSTI.

E’ quanto di meglio possa esserci per la nostra felicità personale e per la costruzione del Regno di Dio.

Buona Domenica e buona riflessione a tutti.

A cura di Fabrizio Morello

Foto: mia.