HomeVangelo del GiornoFabrizio Morello - Commento al Vangelo del giorno, 17 Marzo 2024

Fabrizio Morello – Commento al Vangelo del giorno, 17 Marzo 2024

Commento al brano del Vangelo di: Gv 12, 20-33

Quinta Domenica di Quaresima. 

Ci avviciniamo sempre di piu’ alla Pasqua e le letture ci introducono proprio nel grande mistero della morte e Risurrezione di Cristo.

Se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto. Chi ama la propria vita la perde e chi odia la propria vita in questo mondo la conserverà per la vita eterna “.

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La logica della morte e della Resurrezione emerge da questi versetti.

Per Risorgere, per “ conservarsi “ per la Vita Eterna, bisogna morire.

E’ una logica dura perché nessuno, ovviamente…vuole morire.

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Ma che significa “ morire “?

Significa farsi ammazzare per il Vangelo?

Significa diventare “ fondamentalisti cristiani “?

No.

Morire significa “ morire a sé stessi “, o, meglio ancora, morire dalla deificazione del “ sé stessi “ per mettersi alla sequela di chi ha dato la propria vita per la Salvezza di tutti.

E’ stato facile per Gesu’?

Certamente no.

Anche la Scrittura ci dice che la sua anima era “ turbata “, il pensiero di “ dover morire “ angosciava anche Lui, che, “ parlando tra sé e sé “, pensa pure di chiedere a Dio: “ Padre, salvami da quest’ora “, per poi prendere atto che “ è proprio per questo che era giunto a quest’ora “ e che quindi la frase giusta da gridare era: “ Padre, glorifica il tuo nome “.

Ancora piu’ forti, ad esprimere il turbamento di Gesu’, sono le parole che si rinvengono nella seconda lettura ( Eb 5, 7-9 ), ove leggesi: “ Cristo, nei giorni della sua vita terrena, offrì preghiere e suppliche, con forti grida e lacrime, a Dio che poteva salvarlo da morte e, per il suo pieno abbandono a lui, venne esaudito “.

Colpisce leggere che Gesu’ “ venne esaudito “.

Sembrerebbe…. l’esatto contrario!!!

Aveva offerto a Dio, che poteva salvarlo da morte, preghiere e suppliche, e, per questo suo “ pieno abbandono “,….venne esaudito.

La logica direbbe che l’esaudimento doveva essere la “ conservazione della vita “.

L’esaudimento è invece la “ glorificazione di Cristo “, è il suo “ compimento “, è il suo perché.

Ecco quindi qual è l’obiettivo di ciascuno di noi che si mette alla sequela di Cristo: è dare “ pieno compimento “ alla propria vita.

Ognuno è chiamato ad un compito e deve “ dare la vita “, cioè tutto il suo impegno, la sua passione, per realizzare quell’obiettivo mettendo da parte tutto “ l’egoismo innato “ che lo porterebbe a fare altro, a perdersi dietro i suoi progetti, che non sono quelli di Dio.

Sta pertanto oggi a ciascuno di noi chiedersi: “ qual è la mia missione? La sto portando avanti o vi ho rinunciato?

Se dovessimo accorgerci di averla un po’ “ accantonata “, è arrivato il momento di impegnarci nuovamente per portarla a compimento.

Ne va della nostra pienezza, ne va della nostra Salvezza.

Buona Domenica e buona riflessione a tutti.

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