L’odierna liturgia propone, in sequenza ai brani letti negli ultimi due giorni, gli ultimi versetti del capitolo 11 del Vangelo di Matteo.
Il Maestro, a conclusione di un lungo discorso che invita alla conversione, al cambio di sguardo, alla capacità di accorgersi dei prodigi che compie nelle vite di ciascuno di noi, dopo averci rivelato la “ chiave segreta “ per riuscire in cio’, consistente nell’essere “ piccoli “, “ umili “, ci incoraggia nel nostro percorso.
Lui sa che siamo creature fragili, spesso stanche, con grandi difficoltà a portare i pesi della quotidianità, da cui, spesso, siamo schiacciati e, da cui, qualche volta, ci facciamo schiacciare per le eccessive “ preoccupazioni “; sa che siamo “ oppressi “ e che abbiamo bisogno di “ ristoro “.
E…allora, ci offre la soluzione.
Ci manda in vacanza?
Ci dice di andare una settimana in una beauty-farm?
No, ci indica l’unica strada che ci consente di non farci schiacciare dalle fatiche, dalle croci, pur esistenti, che fanno parte della nostra vita ordinaria: “ Venite a me e troverete ristoro per la vostra vita “.
Quando quindi ci viene il desiderio, comune a tutti, di fuggire, di scappare via…pensiamo bene a dove andare.
Andiamo da lui!!!
Non c’è bisogno di fare bagagli, preparativi, ore di traffico in autostrada: è molto più vicino di quanto pensiamo.
Basta dedicarsi un piccolo tempo per la preghiera, portargli i nostri affanni, le nostre inquietudini, immergersi nella lettura della sua Parola accorgendosi di come, a distanza di 2000 anni, è di un’attualità pazzesca e parla a ciascuno di noi, scendere di casa, fare al massimo 200 metri ed entrare in una chiesa ove, ogni giorno, lui si fa “ pane da magiare “ e aspetta solo noi.
La frequenza con preghiera, scrittura e sacramenti riesce a farti alleggerire il peso della quotidianità perché, giorno dopo giorno, ti rendi conto che lui realmente è con te, realmente condivide le tue fatiche, realmente porta i pesi con te facendoteli sembrare leggeri.
“ Venite a me “.
E’ un grande invito da tenere a mente soprattutto in questo imminente periodo di vacanza.
C’è più tempo a disposizione.
E’ una grossa opportunità per iniziare a sperimentare una relazione più profonda con il Signore, è un’occasione per “ andare da lui “ ogni giorno partecipando alla messa anche nella ferialità.
Iniziando si proverà “ gusto “ e, ne sono certo, non se ne potrà più fare a meno.
Provare per credere.
Buona giornata e buona riflessione a tutti.