“ Pregando, non sprecate parole come i pagani: essi credono di venire ascoltati a forza di parole. Non siate dunque come loro perché il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno prima ancora che gliele chiediate “.
NON SPRECATE PAROLE.
Quando desideriamo ardentemente una cosa, siamo soliti “ chiederla mille volte “, usando “ fiumi di parole “.
Cio’ avviene sia nei confronti degli uomini che nei confronti di Dio.
Parliamo sempre pensando che, piu’ lo facciamo piu’ il nostro interlocutore ci ascolti.
Se ci riflettiamo, avremo certamente sperimentato che, al contrario, piu’ parliamo con una persona piu’ questa ” si stufa di sentirci “.
Finiamo, pertanto, per sprecare parole.
Se con gli uomini è inutili utilizzare tante parole perché li annoiamo, ottenendo un risultato opposto a quello che ci eravamo prefissati, con Dio non serve sprecare parole perché Lui “ già sa di cosa abbiamo bisogno “.
Sorge allora spontanea la grande domanda: “ Se Dio già sa di cosa ho bisogno, che prego a fare? “
Questa domanda, piuttosto comune, denota una scarsa conoscenza di cosa sia la preghiera.
Essa è vista esclusivamente come una supplica, una richiesta di aiuto ad un qualcuno di cui ci si ricorda solo…quando non si ha nessun altro a cui rivolgersi!!!
Diciamolo francamente: se abbiamo un problema non ci sembra mai Dio il primo con cui andarne a parlare.
Da Dio si va come ultima spiaggia, quando la situazione è disperata e, magari, alla fine, se non ci accontenta, ce la prendiamo pure con Lui!!!
Pregare, però, non è “ invocare un miracolo nel momento di emergenza “ ma è “ costruire una relazione con Dio tramite un dialogo quotidiano “.
La preghiera è un portare se stessi a Dio, è confrontarsi con Lui, è lodarlo per i doni che ci fa, è ringraziarlo per cio’ che di bello ci accade, ed è anche ( non solo ) sfogarsi con Lui per i nostri problemi.
Pregare è quindi dialogare con Dio.
Da questo dialogo nasce un rapporto di amicizia vera, profonda.
Ed un amico, un vero amico, sa di cosa hai bisogno prima ancora che parli, perché ti conosce, perché ti è intimo.
Se, quindi, sei amico di Gesu’, riesci ad accettare, di buon grado, la sua volontà su di te, anche se essa non coincide con la tua.
Cio’ avviene perché TI FIDI DI LUI e sai che, in quanto tuo amico, vuole solo il tuo bene.
Se non sei suo amico non sarai mai in grado di accettare la sua volontà perché, in fondo in fondo, non ti fidi di Lui e non credi che “ la sua volontà “ costituisca il tuo bene.
Vuoi un metodo infallibile per capire se sei amico di Dio?
Verifica se dialoghi con lui quotidianamente o lo “ inondi di richieste “ solo quando non hai altri a cui rivolgerti.
Buona giornata e buona riflessione a tutti.
A cura di Fabrizio Morello
Foto: mia.