Fabrizio Morello – Commento al Vangelo del giorno, 15 Maggio 2020

La liturgia ripropone, oggi, quale Vangelo, il testo giovanneo già letto ieri, anche se privo di alcuni versetti ( 9-11 ).

Nel cogliere questa occasione di gustare ancora questa pagina vorrei soffermarmi sull’effetto che produce l’osservanza dei comandamenti di Gesu’ ed, in particolare, quello dell’amore reciproco.

L’effetto è un cambiamento, una conversione: da servi si diventa amici.

Chi è il servo?

E’ colui il quale, come ci dice a pagina evangelica, “ non sa quello che fa il suo padrone “.

Il servo esegue ciecamente, non gli è richiesto di conoscere, di comprendere l’agire di chi gli impartisce ordini.

Spiritualmente siamo “ servi “ quando seguiamo delle “ prassi “, dei “ riti “, senza comprenderne il significato.

Si è servi quando ci si reca in Chiesa per chiedere certificati, per far battezzare i propri figli o per fargli frequentare la catechesi occorrente per essere ammessi allaprima comunione “, traguardo da premiare spendendo soldi in inutili ricevimenti, o per fare una “ bella funzione “ ( sarebbe meglio dire “ finzione “ ) il giorno del matrimonio o, infine, per le esequie di un congiunto perché, anche se il defunto non si accostava ai sacramenti da anni, una “ benedizione “ alla salma fa sempre bene!!!

Si è servi quando si adottano i criteri appena esposti perché si scambia la Chiesa per un ufficio anagrafe religiosa “ da cui avere dei servizi, delle certificazioni, senza invece chiedere ai sacerdoti l’unica cosa importante, che costituisce anche la loro missione: “ aiutami a conoscere Cristo “.

E chi è l’amico?

L’amico, al contrario, come ci dice la pagina evangelica, è colui che “ conosce la volontà del Padre “.

Spiritualmente amico di Gesu’ è chi crea una relazione assidua con lui attraverso la preghiera e vive i sacramenti, soprattutto l’eucarestia, come un dono prezioso, che gli consente di nutrirsi di Cristo e di trovare, attraverso quel nutrimento, la forza di amare come lui ci ha amato, una forza talmente dirompente da dare la vita per noi, per i suoi amici ( “ Nessuno ha un amore più grande di questo. Dare la vita per i propri amici “ ).

Cristo ha donato a tutti la sua Parola ed i sacramenti, che costituiscono gli strumenti attraverso i quali conoscerlo.

Vogliamo quindi essere “ servi “ o “ amici di Cristo “?

Gli strumenti li abbiamo.

A noi la scelta.

Buona giornata e buona riflessione a tutti.


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