“ Salito al cielo “
“ Disceso dal cielo “
“ Innalzato “
La pagina evangelica è connotata da “ verbi di movimento “.
La vita è movimento, non stasi.
Si sale, si scende, si gioisce, si soffre.
Per tutti è cosi’.
Per il cristiano, per chi ha fede, le salite e le discese trovano tutte senso in Gesu’.
Quando si “ sale “, si è allegri, le cose vanno bene, il cristiano ringrazia e loda Dio.
Quando si “ scende “ e si affronta il dolore, la malattia, il cristiano sa di poter contare su Cristo, sa che Dio gli è vicino, sa che potrà attraversare la discesa con Qualcuno accanto a Lui, con Qualcuno che ha fatto il suo stesso percorso.
E’ inoltre necessario “ essere innalzati “.
INNALZARE
E’ un verbo strano.
Letteralmente significa “ essere messi in alto “.
Ma chi veniva innalzato?
I condannati alla crocifissione, come Gesu’.
E allora “ essere innalzati “ assume un diverso significato: è in alto chi riesce a portare le sue croci quotidiane, traendo la forza di fare cio’ dalla CERTEZZA che Cristo ci dona: “ chi crede in Lui ha la vita eterna “.
E che cosa è questa vita eterna?
Ce lo dice l’evangelista Giovanni in un altro passo del suo Vangelo ( Gv 17,3 ): “ Questa è la vita eterna: che conoscano te, unico vero Dio, e colui che hai mandato, Gesù Cristo “.
Solo l’ ” essere innalzato “ consente di “ conoscere realmente “ Cristo, e, quindi, di aver parte alla vita eterna.
Ci interessa realmente la vita eterna?
Chiediamocelo oggi.
Buona giornata e buona riflessione a tutti.
A cura di Fabrizio Morello
Foto: mia.