Sabato ci eravamo soffermati sull’insistenza della vedova che chiede al giudice disonesto di farle giustizia.
Oggi il Vangelo ci parla di un altro “ insistente “, il cieco di Gerico.
A quest’uomo, che non vede, viene comunicata un’importante notizia: “ Passa Gesu’ il Nazareno “.
Il cieco ha fede, è certo che Gesu’ possa guarirlo ma… non puo’ vederlo.
Che fa allora?
Si mette a gridare: “ Gesu’, figlio di Davide, abbi pietà di me “.
La gente prova fermarlo ma lui “ grida ancora piu’ forte “.
Sabato Gesu’ ci aveva detto che “ fa giustizia prontamente “ a coloro i quali “ gridano a Lui giorno e notte “.
In questa parabola ci dimostra che è vero cio’ che dice.
Non resta insensibile alle grida del cieco ma si ferma, lo fa chiamare e gli dice: “ Cosa vuoi che io faccia per te? “
Appare ovvio che un cieco chieda….di riavere la vista.
E cosi’ è.
Gesu’ gli ridona la vista e lui inizia a seguirlo.
Due sono i messaggi per noi.
Il primo è l’insistenza della preghiera.
Dobbiamo “ gridare a Dio “ la nostra lode, il nostro amore ma anche il nostro dolore.
Lui ci ascolta, si ferma con noi e ci dice: “ Cosa vuoi che io faccia per te? “
Il secondo è la conversione occorrente dopo l’intervento di Cristo.
Lui ci ridona la vista, che non è solo quella fisica ma, soprattutto, quella spirituale.
E noi, dinanzi a questo dono, che facciamo?
Dobbiamo, come il cieco, “ iniziare a seguirlo glorificando Dio “.
Insistenza nella preghiera e sequela.
Questo ci consente di vivere “ da figli di Dio “.
Bona giornata e buona riflessione a tutti.
A cura di Fabrizio Morello
Foto: mia.