“ I pubblicani e le prostitute vi passano avanti nel Regno di Dio “.
E’ il monito che Cristo rivolge ai “ sacerdoti e agli anziani del popolo “ e, oggi, con forza, a noi.
Ci sta dicendo: o voi che bazzicate nelle Chiese, che dite i rosari, credete veramente in me o mi lodate solo con la bocca?
Facciamoci oggi questa domanda.
Prima, però, dobbiamo avere chiara una cosa: che significa “ credere in Cristo? “
Significa essere consequenziali con cio’ che “ abbiamo visto “.
Se “ abbiamo visto “, “ abbiamo veramente sperimentato “ che la Parola di Dio è viva, parla alla nostra vita, ci consente di riconoscere i passaggi del Signore nella nostra esistenza, non possiamo non vivere in conformità ad essa.
Sembra un’ovvietà: ho visto che quanto mi propone Dio è buono, gli credo e seguo le sue indicazioni, le sue Parole.
Questo è credere in Cristo.
E’ cosi’ difficile?
E’ cosi’ forte la seduzione del male?
I “ pubblicani e le prostitute “ rappresentano “ il male “, coloro i quali sono i piu’ lontani possibili da Cristo ma che, un giorno, incontrandolo in una persona, in una Parola, in un accadimento della loro vita, subito gli credono e si convertono.
Stiamo quindi attenti; Cristo oggi ci sta sia facendo riflettere sul fatto che, anche se da anni pensiamo di stare alla sua sequela partecipando a dei riti, forse non crediamo veramente in Lui, sia dicendo che, se non ci convertiamo, potremo avere una sgradita sorpresa: quelli che consideriamo “ pubblicani e prostitute “ ci passeranno dinanzi nel Regno di Dio.
Che questa pagina ci spinga ad esaminarci e a convertirci per…raggiungere i “ pubblicani e le prostitute “ che ci stanno precedendo.
Siamo ancora in tempo.
Buona giornata e buona riflessione a tutti.
A cura di Fabrizio Morello
Foto: mia.