Ancora “ Guai a voi “.
Continua il rimprovero ai farisei che, come abbiamo visto ieri, non è un rimprovero ma un invito alla conversione.
Gesu’ vuole che cambino, che si convertano perché, altrimenti, gli “ sarà chiesto conto “ del loro comportamento.
Ma loro, unitamente ai dottori della legge, non si smuovono, anzi “ gli tendono insidie “ per sorprenderlo “ in qualche parola uscita dalla sua stessa bocca “.
E’ l’atteggiamento classico di chi riconosce che il rimprovero che gli fa il suo interlocutore è fondato ma non lo accetta e, quindi, invece di cambiare, cerca di mettere a tacere chi gli evidenzia la sua ipocrisia.
Stiamo attenti a non fare come questi dottori della legge.
Se un sacerdote, un fratello di comunità, ci fa notare qualcosa che non va nel nostro agire, non facciamo i presuntuosi “ cambiando chiesa “ perché “ il parroco e i suoi parrocchiani sono antipatici “ ma accogliamo con gioia la correzione, fatta esclusivamente per il nostro bene, e vediamo in quel fratello uno strumento che Cristo ci ha mandato per “ ricondurci all’ovile “.
Buona giornata e buona riflessione a tutti.
A cura di Fabrizio Morello
Foto: mia.