“ In quel tempo vennero i farisei e si misero a discutere con Gesu’, chiedendogli un segno del cielo per metterlo alla prova “.
Come somigliamo ai farisei!!!
Segni e ancora segni.
E’ questo che chiediamo a Gesu’.
Lo sfidiamo quotidianamente.
Dici che sei buono?
Risolvimi quel problema, dammi un segno che ci sei!!!
Se il problema si risolve…siamo pronti a sfidarlo di nuovo con un’altra richiesta di aiuto.
Se non si risolve lo deridiamo, gli diciamo: “ non sei capace, non ti curi di noi “.
Ci rendiamo conto della nostra follia?
Mettiamo alla prova Dio!!!
Noi, che siamo cattivi, invece di mettere alla prova noi stessi, le nostre ambiguità, le nostre falsità, mettiamo alla prova Dio.
Qual è la reazione del Signore dinanzi a questo nostro modo di fare?
“ Sospirò profondamente, ……li lasciò, risali’ sulla barca e parti’ per l’altra riva “.
Si rammarica ( “ sospira profondamente “ ) perché non siamo capaci di riconoscere le meraviglie che ha compiuto nelle nostre esistenze e… CI LASCIA.
Non ci meravigliamo, è la conseguenza della libertà che Lui ci dona.
Proprio ieri la prima lettura ( Sir 15, 16-21 ) ci diceva che Dio ci lascia scegliere cosa fare, dove andare, senza imporci nulla ( “ Egli ti ha posto davanti fuoco e acqua: là dove vuoi tendi la tua mano. Davanti agli uomini stanno la vita e la morte, il bene e il male: a ognuno sarà dato ciò che a lui piacerà “ ).
Il suo “ lasciarci “ non è sintomo di abbandono, di disinteresse ma….di libertà.
Riflettiamo bene su questa pagina del Vangelo e…smettiamola di “ chiedere segni “ perché il rischio, gravissimo, è che “ Dio ci lasci “ o, meglio, che, a furia di fare domande improprie, siamo noi a scegliere di… lasciare Dio fuori dalla nostra vita.
E’ il piu’ grande errore che possiamo compiere.
Buona giornata e buona riflessione a tutti.
Foto: mia.