“ Venite a me voi tutti, che siete stanchi ed oppressi, ed io vi darò ristoro “.
Stanchi ed oppressi.
Siamo “ perennemente stanchi “, ci svegliamo la mattina già senza voglia di affrontare la giornata; la quotidianità ci “ opprime “.
- Pubblicità -
Aneliamo ad una “ valvola di sfogo “, ad un qualcosa che ci dia “ ristoro “.
E allora nei fine settimana scappiamo via da casa, corriamo in qualche luogo nella speranza di trovare quel “ ristoro “ ma ci accorgiamo che è di breve durata perché….il Lunedi’ mattina è già tutto finito!!!
Oggi Cristo ci dice: “ Io vi darò ristoro “, “ Io sono il vostro ristoro “ ma noi….non ci crediamo veramente!!!
- Pubblicità -
Perchè Gesu’ dovrebbe essere il nostro “ ristoro “ e perché dovrebbe essere meglio dei “ ristori del fine settimana “ che il Lunedi’ mattina non fanno piu’ effetto?
Perchè Lui ci insegna “ il trucco “ per arrivare al “ ristoro duraturo “.
Ci dice: “ Imparate da me che sono mite e umile di cuore e troverete ristoro per la vostra vita “.
Il “ ristoro “, quindi, non si trova in un “ ristorante “, in un “ bel paesino di montagna “, ma lo si trova mettendosi alla sua scuola, imparando da Lui la “ mitezza e l’umiltà del cuore “.
I nostri “ ristori del fine settimana “ ci deludono perché noi non cambiamo, portiamo il nostro cuore “ stanco e oppresso “ con noi anche nel week-end, pensando che una “ gita fuori porta “, un “cambio d’aria “, possano curarlo.
E’ ovvio che non è cosi’ e, quindi, si ritorna a casa uguali a come lo si era prima di uscire.
Quello che va cambiato, per avere il “ ristoro duraturo “, non è quindi “ il luogo “ ma “ il cuore “.
E come si fa a cambiarlo?
Mettendosi alla sequela del Maestro.
Dietro Gesu’ si impara sia ad essere “ miti “, che non significa remissivi ma pronti ad ascoltare e anche disponibili, eventualmente, a cambiare idea e comportamento, sia ad essere “ umili “, cioè a non credersi “ superiori “, “ perfetti “.
La mitezza e l’umiltà faranno cambiare il nostro cuore il quale, finalmente, troverà quel “ ristoro duraturo “ che nasce dalla frequenza quotidiana con Cristo.
Allora, e solo allora, non avremo piu’ bisogno di “ fuggire “ per cercare un “ breve ristoro “ ma anche nella “ frenetica quotidianità “ la “ stanchezza e l’oppressione “ cederanno il passo alla pace interiore, alla gioia, che nascono “ dalla mitezza e dall’umiltà del cuore “.
Buona giornata e buona riflessione a tutti.