Il Vangelo di oggi ci parla di “ mare agitato “, di “ vento che soffia “, di “ buio “.
Tutte situazioni in cui ci ritroviamo nella nostra vita.
Ci sentiamo soli, tristi, in prenda alla paura, paradossalmente anche quando vediamo Gesu’ che “ si avvicina alla nostra barca “.
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Ma come?
Abbiamo paura dell’unico che puo’ salvarci?
Paradossalmente si e cio’ perché, presi dalle nostre ansie ed agitazioni, non lo abbiamo piu’ cercato, lo abbiamo escluso dalla nostra vita e, consequenzialmente, non lo riconosciamo piu’.
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Gesu’ puo’ essere quella persona che, in una situazione di bisogno, si avvicina a noi ma noi la trattiamo con diffidenza e distanza, puo’ essere quel cambio di lavoro che improvvisamente siamo costretti a fare che ci spaventa ma che, in realtà, puo’ essere l’occasione di svolta che da tanto tempo aspettavamo, puo’ essere ogni cosa di inatteso che ci induca a cambiare nella nostra vita.
Noi respingiamo questo nuovo perché non riconosciamo in esso “ la mano tesa “ di Cristo.
La svolta avviene quando, sfidando le nostre paure, accettiamo di “ prenderlo sulla nostra barca “.
E’ li che avviene, è li’ che succede.
Se “ facciamo salire a bordo “ Gesu’ non saremo piu’ vittima del “ mare agitato “, che rischia di farci naufragare, ma avremo “ un capitano “ in grado di condurci all’ “ unica riva “ per la quale siamo nati, la VITA ETERNA.
Buona giornata e “ buona navigazione con Gesu’ “ a tutti.