“ Ogni albero infatti si riconosce dal suo frutto “
Bellissima questa indicazione che il Maestro ci fornisce oggi.
Le nostre idee, i nostri pensieri, le nostre azioni, sono il frutto del nostro animo, del nostro interno.
Se proviamo rancore, odio, invidia, il nostro linguaggio sarà violento perché “ la bocca esprime cio’ che sovrabbonda dal cuore “.
Per “ purificare “ l’interno è necessaria una piena adesione a Cristo, vero ed unico Maestro di vita.
Se, infatti, ci limitiamo ad invocarlo nel momento del bisogno, a dedicarci a qualche ritualismo o a una sofferta partecipazione alla messa domenicale, allora nulla cambierà realmente nella nostra vita, perché le parole di Verità contenute nel Vangelo ci scivoleranno addosso.
Se invece lasciamo scendere gli insegnamenti del Maestro nel nostro io e, a mano a mano, grazie all’ausilio della preghiera, li assumiamo, il nostro interno cambierà e l’essere di Cristo sarà il nostro essere.
Solo allora dalla nostra bocca usciranno parole di bene, di unione, di coesione, di fratellanza, perché saranno il frutto coerente di chi siamo divenuti grazie alla Parola.
In quel momento potremo dire di essere diventati roccia, uomini dalle fondamenta stabili, perché hanno costruito la propria casa sull’unica certezza esistente: Cristo.
Verifichiamoci oggi e chiediamoci se le nostra fondamenta poggiano sulla roccia di Cristo o sulla terra, rappresentata dai falsi valori che propina il mondo.
Buona giornata e buona riflessione a tutti.
A cura di Fabrizio Morello