Fabrizio Morello – Commento al Vangelo del giorno, 11 Novembre 2022

437

Nel riflettere sul Vangelo di oggi, prosieguo di quello di ieri, ritengo opportuno iniziare proprio dalla frase con cui iniziava il testo di ieri.

I farisei chiedevano a Gesu’: “ Quando verrà il Regno di Dio? “

Abbiamo visto che questa domanda porta a pensare che il Regno sia qualcosa che arriverà                      “ in futuro “ e che nulla abbia a che fare con “ il presente “.

Il testo odierno ci mostra quali sono gli effetti di questo modo di pensare: perdere completamente di vista lo scopo per cui siamo su questa terra, e, di conseguenza, sciupare la nostra esistenza.

Al tempo di Noe’, dice il brano, gli uomini “ mangiavano, bevevano, prendevano moglie e prendevano marito “.

Ai tempi di Lot gli uomini “ mangiavano, bevevano, piantavano, costruivano “.

Ai tempi di oggi, cosa fanno gli uomini?

Mangiano, bevono, si occupano dei loro affari, prendono moglie, prendono marito, vanno in palestra.

Notate qualche similitudine?

Tutto si fa tranne che occuparsi di vivere il Vangelo e di curare la propria interiorità.

Si dà importanza esclusiva al benessere del corpo senza pensare minimamente che simo fatti anche di anima e che anch’essa deve essere nutrita.

Cio’ nasce, come detto, dall’errata concezione che il Regno non è oggi ma sarà, forse, domani.

E allora…domani ce ne occuperemo.

Ecco cosa succede a pensare e a vivere cosi’.

Gli uomini del tempo di Noè furono tutti uccisi dal diluvio.

Gli uomini del tempo di Lot furono tutti uccisi dal fuoco e dallo zolfo che venivano dal cielo.

Noi….ogni giorno rischiamo di morire per qualcosa, sia essa la guerra, sia esso il covid.

Ecco cosa significa vivere “ dimenticandosi di Dio “.

Puo’ arrivare all’improvviso la morte e ci troverà non pronti per l’Eternità in quanto avremo sprecato il nostro tempo sulla terra a vivere solo per il benessere del nostro corpo senza occuparci della missione per cui siamo stati messi su questa terra: evangelizzare e farci servi per amore.

Vivendo nell’ottica del carpe diem pensiamo di salvare la nostra vita ed, invece, ci troveremo ad averla persa.

Finiremo “ vittime degli avvoltoi “, cioe’ del demonio, che “ si avventerà sui nostri cadaveri “.

Animo, allora, è il momento di cambiare.

Personalmente, al momento del mio trapasso da questa vita, preferirei essere accolto da Dio piuttosto che dagli avvoltoi!!!

Buona giornata e buona riflessione a tutti.

A cura di Fabrizio Morello

Foto: mia.