“ Dove vai? “
Nessuno dei discepoli chiede a Gesu’ dove va perché non vogliono che li lasci.
Il loro cuore è “ pieno di tristezza “.
Leggendo questi versetti mi è venuto in mente cio’ che accade quando salutiamo una persona cara che lascia questa terra.
Il sentimento che ci pervade è la tristezza.
Siamo tristi anche se sappiamo, per fede, che il nostro caro, se ha creduto in Cristo, sarà già in un posto migliore di questo, avrà iniziato una vita nuova, sarà entrato nella vita eterna.
La tristezza è naturale, umana, dispiace a tutti separarsi da persone che fanno parte della nostra storia, ma la fede deve farci vedere oltre e deve portarci a ringraziare Cristo sia per averci fatto compiere un pezzo di strada con quella persona sia perché ha accolto il nostro caro nell’eternità .
“ E’ bene per voi che io me ne vada “.
E’ difficile accettare che Cristo vada via.
Ma lui, come dice ai discepoli, deve andare, ha compiuto la sua missione: ha redento il nostro peccato e ci ha offerto la possibilità di Salvezza.
Adesso tocca a loro, adesso tocca a te, adesso TOCCA A ME.
E forse questo il motivo per cui i discepoli ieri e noi oggi vorremmo che Cristo fosse qui: sarebbe tutto più facile e noi saremmo sgravati da ogni responsabilità , non avremmo bisogno di spenderci personalmente per testimoniare a tutti la luce del Risorto.
Gesu’ ci vuole invece attivi, ci vuole evangelizzatori, e, per consentire a noi, piccole creature, di portare avanti la sua opera, ci manda il Paraclito, lo Spirito Santo, il grande “ sconosciuto “ della Santissima Trinità , quella presenza che sembra eterea, incomprensibile, che sembra sparire tra i due giganti Padre e Figlio ma che, in realtà , è il collante tra i due, è l’amore che lega, è il cd. “ amore attuale “.
Questo è lo Spirito: l’amore di Dio che oggi e sempre è con noi e ci dà la forza di svolgere la nostra missione su questa terra.
Invochiamolo sempre all’inizio delle nostre giornate.
E’ indispensabile per la nostra opera.
Lo Spirito è Amore, lo Spirito è Verità e dimostra, come dice il testo, la “ colpa “ del mondo riguardo al peccato, alla giustizia e al giudizio.
Lo Spirito apre gli occhi, consente di comprendere che il mondo sbaglia sul peccato perché è schiavo di esso, dei suoi piaceri, che lo inebriano e lo accecano, sbaglia sulla giustizia perché in nome del “ bene-avere “ di pochi schiaccia i diritti e le legittime istanze di migliaia di persone, sbaglia nei confronti del giudizio perché pensa, sedotto dal demonio, che non ci sia giudizio finale, che tutto finisca con la morte corporale e che sia una “ mera favola “ la “ Salvezza “ promessa da Gesu’ con la sua venuta.
Che grande errore, soprattutto quest’ultimo: “ il principe del mondo è già condannato “.
Cristo ce lo dice chiaramente: se segui lui farai la stessa fine, sarai condannato perché, per tua scelta, hai rifiutato il disegno di Salvezza che Dio aveva per te.
Ancora convinto che conviene seguire il “ principe del mondo “ piuttosto che il “ Signore della vita? “.
Buona giornata e buona riflessione a tutti.
A cura di Fabrizio Morello
Foto: mia.