“ Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito; che cosa dunque ne avremo? “
La domanda di Pietro è umanissima: “ Signore, che cosa ci guadagniamo per aver stravolto le nostre vite per seguirti? “
LA VITA ETERNA.
Questo è il premio.
Vale la pena lasciare case, fratelli, sorelle, campi, per Gesu’?
La risposta è personale ma, per darla, cerchiamo di capire cosa ci chiede il Maestro.
Non ci chiede, ovviamente, di non occuparci piu’ dei nostri rapporti piu’ cari, del nostro prossimo.
Sarebbe contraddittorio.
Proprio ieri abbiamo letto il passo in cui Gesu’ ci diceva che per “ ereditare la Vita Eterna “ bisogna “ amare Dio e il prossimo “.
E allora quel “ lasciare “ case, fratelli e sorelle non significa abbandonarli ma “ non farsi occupare “ totalmente dalle cose da fare, dalle vicende di questa terra ma di affidare la priorità a Dio.
Piu’ concretamente?
Che, ad esempio, se svolgo un lavoro che mi rende bene ma mi “ occupa “ tutta la giornata impedendomi di creare relazioni con “ Dio e il prossimo “, inibendomi di “ vivere in pienezza “ le mie passioni, la mia unicità, è meglio “ guadagnare un po’ di meno “ e donarmi “ tempo per vivere “.
Garantito che la vita sarà piu’ bella, che mi accorgerò’ di avere “ cento volte tanto “ rispetto a quando “ ero totalmente occupato “ dalle cose materiali.
La Vita Eterna nient’altro è che nutrire l’Eternità che è venuta ad abitare in te nel giorno del tuo Battesimo.
Per nutrirla devi prenderti cura di lei, dedicarle tempo e non soffocarla.
Ricevere la Vita Eterna significa essere pienamente se stessi.
Ancora cosi’ sicuro che la priorità va data a case, fratelli, sorelle, campi?
Buona giornata e buona riflessione a tutti.
A cura di Fabrizio Morello
Foto: mia.