“ Una donna, la cui figlioletta era posseduta da uno spirito impuro, appena seppe di lui, andò e si gettò ai suoi piedi “.
APPENA SEPPE DI LUI
E’ forte questa frase, è piena di fiducia nel Maestro.
Denota, sin da subito, la fede di questa donna, la quale è certa che l’unico che può guarire la figlioletta, posseduta dal demonio, è Gesu’, medico dei corpi e dell’anima.
Non tarda quindi un secondo e va da Cristo “ appena seppe di lui “.
C’è quindi una chiara indicazione per noi: quando noi o i nostri cari sono posseduti da uno “ spirito impuro “, cioè dal peccato, a chi ci rivolgiamo per la guarigione? Riteniamo che l’unico che può salvarci è Cristo? Abbiamo fede in lui?
La fede di quella donna ci sia d’esempio, perché è veramente grande.
Non solo va da Gesù ” appena seppe di lui “ ma RESTA, continua a credere anche dopo aver ricevuto una risposta che, a dir poco, possiamo qualificare come antipatica: “ Lascia prima che si sazino i figli, non è bene prendere il pane dei figli per gettarlo ai cagnolini “.
Il Maestro è “ piuttosto sgarbato “ con lei, la paragona ad un “ cagnolino “.
La sta provando, la sta vagliando, e la donna dà una nuova e ancora più grande prova della sua fede: “ Signore, anche i cagnolini, sotto la tavola, mangiano le briciole dei figli “.
Gli sta dicendo: “ Mi basta una tua briciola, un tuo minimo interessamento, perché so che basta “.
Grandissimo.
Gesu’, vista la sua risposta, le dice: “ Per questa tua parola, và: il demonio è uscito da tua figlia “.
Che significa per noi?
Che la fede viene messa alla prova.
Non è uno scherzo credere, non è facile.
Ci si scontra spesso con quello che sembra “ indifferenza di Dio “, “ silenzio di Dio “.
E’ in quei momenti che bisogna perseverare e dire: “ Mi basta una briciola “.
Stiamone certi, Gesu’ non tarderà ad intervenire.
Come?
Esaudendoci?
Non sempre, ma facendo, questo si, sempre, cio’ che è meglio per noi, anche se noi non lo capiamo e anche se, al momento, non ci sembra cosi’.
Questo è avere fede, è credere che il suo agire è sempre il meglio che può esserci per noi figli amati.
Solo acquisendo detta logica ci si puo’ dire cristiani.
Buona giornata e buona riflessione.
A cura di Fabrizio Morello