Fabrizio Morello – Commento al Vangelo del giorno, 10 Settembre 2023

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Il tema centrale del Vangelo di questa Domenica è “ la comunità “, all’interno della quale ognuno ha il dovere di “ correggere “ il fratello che assume una condotta errata.

Questa “ correzione “ prevede piu’ step.

“ Se tuo fratello commetterà una colpa contro di te, và e ammoniscilo fra te e lui solo “.

In primo luogo ci viene chiesto di “ andare “ ( “ và “ ) da chi ha commesso la colpa.

Non bisogna quindi “ fare gli offesi “, “ mettere il muso “, “ isolare “ colui che ha sbagliato, né, tanto meno, parlare male di lui con gli altri membri della comunità al fine di metterlo in cattiva luce dinanzi a tutti.

L’atteggiamento che si richiede ad un cristiano è quello dell’apertura ( “ và “ ), della riservatezza     ( “ fra te e lui solo “ ), della chiarezza e della fermezza ( “ ammoniscilo “ ), tutte necessarie per fargli comprendere il suo errore e per invitarlo a non perseverare in esso.

Perdere un fratello perché non ci si è aperti verso di lui e non lo si è ammonito è un grave peccato, di cui, se lo commettiamo, come si legge nella prima lettura ( Ez 33, 7-9 ), ci verrà chiesto conto ( “ Se io dico al malvagio: “Malvagio, tu morirai”, e tu non parli perché il malvagio desista dalla sua condotta, egli, il malvagio, morirà per la sua iniquità, ma della sua morte io domanderò conto a te “ ).

E se il fratello, a cui siamo andati incontro e a cui abbiamo parlato con franchezza non ci ascolta, che facciamo?

“ Se non ascolterà, prendi ancora con te una o due persone, perché ogni cosa sia risolta sulla parola di due o tre testimoni “.

Il secondo passo da compiere è quello di “ allargare “ un po’ la discussione, coinvolgendo altre “ due o tre persone “, magari le piu’ autorevoli all’interno della comunità.

Il tutto confidando che il fratello, nel confronto con gli altri, possa riconoscere il proprio errore e convertirsi.

E se non ascolta ancora?

Allora la colpa del fratello va detta a tutta la comunità e cio’ non certamente per metterlo in difficoltà ma sempre nella speranza che, ascoltando tante persone che lo invitano a riflettere sul suo agire, possa convertirsi.

Questa è la Chiesa, una comunità che aiuta i fratelli che si stanno perdendo a ritornare in loro stessi e a non cadere nelle tentazioni del demonio.

Questa è una comunità pulsante, viva, evangelica: una comunità che non abbandona nessuno ma che, al contrario, fa uno sforzo sinergico per far rientrare colui che si sta allontanando.

Sono cosi’ le nostre comunità?

Non sempre, purtroppo.

Spesso mutuano le stesse dinamiche degli altri gruppi.

Si fa gli offesi se succede qualcosa, si cerca di mettere in cattiva luce qualcuno parlandogli alle spalle, si cerca di isolare qualcun altro perché o è troppo invadente o semplicemente perché si da un po’ piu’ da fare suscitando cosi’ gelosie.

La comunità è la cellula che ruota intorno ad ogni parrocchia.

Oggi Gesu’ ci dice come viverla e come comportarsi all’interno della stessa.

Possa essere questa pagina uno stimolo a mutare, partendo da noi stessi, comportamenti presenti nelle nostre comunità che le allontanano dall’essere “ case accoglienti ed inclusive “.

Buona Domenica e buona riflessione a tutti.

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Mt 18, 15-20 | Fabrizio Morello 18 kb 0 downloads

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