Seconda Domenica di Avvento.
Dopo l’invito a vegliare, contenuto nel Vangelo della scorsa settimana, oggi sia il brano con cui si apre il testo di Marco sia la prima lettura ( Is 40,1-5.9-11 ) si soffermano sulla “ voce che grida nel deserto “.
Cosi’ viene definito il Battista.
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La “ veglia “, a cui venivamo chiamati Domenica scorsa, porta, come suo risultato, la capacità di “ ascoltare le voci “ che gridano nel deserto.
Il deserto è un luogo arido, solitario.
Puo’ essere l’immagine perfetta del mondo odierno, ove l’individualismo ed il soggettivismo stanno riducendo sempre piu’ la dimensione relazionale per cui siamo fatti.
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L’uomo, in tal modo, vive, perennemente, in un “ deserto interiore “.
In questo “ deserto “ è incline ad ascoltare “ voci di falsi profeti “, di quei profeti che, convincendolo del fatto che “ è l’essere centrati solo su se stessi, sui propri bisogni, che porta alla realizzazione “, lo hanno condotto alla totale aridità e solitudine interiore.
Le tante voci di questi “ falsi profeti “ rendono l’uomo odierno incapace di ascoltare la voce dei “ veri profeti “, che annunciano una sola cosa: LA NECESSITA’ DELLA CONVERSIONE.
La voce di questi “ veri profeti “ è sommersa da quella dei tanti “ falsi profeti “ e, se pur riesce ad essere percepita, viene rifiutata perché mette dinanzi ad una triste verità: la strada che fino ad oggi si è seguita è errata.
Qual è la prova che essa è sbagliata?
Non si è felici.
Cio’ nonostante si preferisce non cambiare pur di non ammettere il proprio errore!!!
Oggi Gesu’ viene a dirci: cari figli, è il momento di cambiare.
Questo tempo di Avvento puo’ essere propizio per cio’.
Fermiamoci un poco in questo periodo, facciamo silenzio in noi stessi e mettiamoci all’ascolto del nostro vero io.
Cosa ci dirà?
Molto probabilmente che siamo tristi, siamo infelici, nonostante sembra, all’apparenza, che abbiamo tutto.
Dinanzi a tale presa d’atto abbiamo due strade: continuare a fare come abbiamo sempre fatto e, pertanto, insistere nello zittire la voce dei “ veri profeti “, o, al contrario, iniziare ad ascoltare la “ voce “ di questi ultimi la quale ci condurrà ad ascoltare la VERA VOCE, quella di Dio, che, attraverso il Vangelo, vuole parlarci e vuole insegnarci quale sia il “ sentiero “ che conduce alla felicità.
Questo sentiero si compone delle parole pace, giustizia, amore, cosi’ diverse da quelle del “ sentiero dell’infelicità “, su cui ci siamo incamminati e che ci ha resi uomini tristi.
Fratello, sorella, è ora il momento opportuno: non perdere altro tempo e sfrutta questo periodo di Avvento per metterti all’ascolto della VERA VOCE, che ti condurrà sul “ sentiero della felicità “.
Buona Domenica e buona riflessione a tutti.