Domenica delle Palme.
La giornata dell’osanna, dell’acclamazione di Gesù, che, tragicamente, in poco tempo, si muterà nell’inizio del suo percorso di Passione.
Sembra davvero paradossale l’epilogo che avrà la storia.
Oggi ci troviamo dinanzi ad una folla trionfante, che stende i mantelli per strada al passaggio di Cristo ed esclama: “ Benedetto colui che viene, il re, nel nome del Signore “.
Anche le pietre, come dice il Maestro ai farisei, sembrano “ gridare “ di gioia al suo passaggio.
E allora, che succede?
Come è possibile che tutta questa “ folla festante “ si tramuterà in una “ folla inferocita “?
E’ il grande fraintendimento.
Sta tutto in quella parola: RE.
La folla aspettava il re liberatore, il re che le risolvesse i problemi, il re che la liberasse dai romani.
Si accorgeranno che Cristo non è quel re, ma è un “ re strano “, che esprime la sua “ regalità “ nel servizio.
Un re così non va bene.
Questo Gesù ci ha illusi, ci ha ingannati, merita di morire.
L’equivoco della folla di allora può essere il nostro.
Che immagine ci siamo fatti di Gesù?
Lo abbiamo preso per il nostro “ assicuratore “, per colui il quale in cambio delle nostre devozioni, delle nostra palme sventolate, ci garantisce la tranquillità, l’assenza di problemi?
Se è così siamo uguali alla folla del testo.
Basterà un problema, basterà un piccolo imprevisto, un qualcosa che non va secondo i nostri piani e saremo pronti a condannarlo, ad ammazzarlo, ad allontanarlo dalla nostra vita, a rimproverarlo.
Come hai potuto permettere che mi ammalassi? Come hai consentito che mio figlio facesse un incidente?
Perché proprio a me, che ho partecipato a tutte le novene, che vengo sempre in Chiesa?
Non ti meriti niente, sei reo di morte.
Ecco come si spiega il cambiamento della folla: si erano fatti un’immagine diversa di Gesu’, del suo essere re.
Cristo non è re che cura le malattie ma i malati, non è re che porta la ricchezza ma la Salvezza, non è re che si fa servire ma è re che serve.
Questo è Cristo.
Se lo vuoi questo Gesù continuerai ad osannarlo.
Se lo rifiuti stai attento, prima o poi farai come la folla: lo ucciderai e, così facendo, perderai te stesso.
Buona Domenica e buona Settimana Santa a tutti.
A cura di Fabrizio Morello
Foto: mia.