“ Se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto “.
Ognuno di noi è un “ chicco di grano “.
La nostra missione è quella di “ portare frutto “ e per farlo l’unico sistema è quello di “ morire a se stessi “.
Chi si oppone a questa logica, e lotta incessantemente per conservare la propria vita, “ resta solo “ e, quindi, si condanna all’infelicità.
Sembra difficile da applicare la logica di Cristo ma, se ben ci pensiamo, il Signore ci sta dicendo una cosa elementare, che è sotto gli occhi di tutti.
Le persone che impostano la loro vita sulla “ conservazione del chicco “, sul non farsi coinvolgere in nulla, sul non donare neppure un minuto del proprio tempo agli altri, neppure un euro dei loro soldi a qualcuno, che fine fanno?
Restano isolate, restano sole con loro stesse e con i loro beni.
Credono di essere felici nell’aver conservato integro e bello il chicco ma, in realtà, questo chicco, cosi’ bello fuori, dentro è marcio, è vuoto, è solo.
La logica di Cristo è invece quella che consente di vivere pienamente.
Chi si dona, chi è pronto a spezzarsi per gli altri, anche a morire, paradossalmente, “ morendo vive “ perché non è solo, perché crea relazione, crea fratellanza, crea gioia.
Che chicco siamo?
Quello che ci tiene a conservare la sua “ bellezza esteriore “ ed è marcio dentro o quello che è pronto a morire per portare frutto?
Buona giornata e buona riflessione a tutti.
A cura di Fabrizio Morello
Foto: mia.