Il testo di oggi è il prosieguo di quello di ieri.
Facciamo quindi un breve passo indietro per comprendere bene l’affermazione di Pietro con cui si apre il brano odierno.
Ieri Gesu’, al “ tale “ che gli chiedeva cosa dovesse fare per avere la vita eterna, rispondeva di “ vendere tutto quello che aveva e di darlo ai poveri “, di liberarsi, cioè, dal suo idolo: la ricchezza.
Il giovane era andato via triste.
Pietro, che aveva assistito all’episodio, dice a Gesu’: “Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito “.
Dietro questa frase ci sono un pensiero ed una domanda inespressi.
Il pensiero è: “ Noi siamo stati piu’ bravi di quel tale perché abbiamo lasciato tutto per seguirti “.
La domanda è: “ Che ci guadagniamo nell’essere stati cosi’ bravi? “
E Gesu’ risponde…alla sua maniera: “ chi lascia riceve, sin da ora, cento volte tanto “.
E’ quello che aveva provato a spiegare al “ tale “ di ieri.
Lasciare il suo denaro gli avrebbe fatto ricevere cento volte di piu’.
Ma è un passaggio difficile lasciare le proprie certezze, i propri falsi idoli a cui si è donata la vita.
Lasciare la ricchezza per chi pensa che i soldi gli garantiscano felicità è difficilissimo; lasciare o ridurre i propri ritmi di lavoro è complesso per chi si identifica nel suo lavoro facendone un idolo.
Il rischio del “ lasciare “, dell’alleggerirsi di un “ peso “, è cio’ che occorre per ricevere “ cento volte tanto “ sin da ora.
Gli apostoli hanno corso questo rischio.
C’è però qualcosa che non quadra.
Perchè, se ha già ricevuto “ cento volte tanto “ a causa della sequela, Pietro fa quell’affermazione?
Forse non si è accorto di quanto ha già ricevuto?
Probabilmente si, perché…..ha dimenticato una cosa.
Chi lascia tutto per seguire Cristo riceve, sin da ora, “ cento volte in piu’ in madri, padri, campi etc. “, INSIEME A PERSECUZIONI.
Ecco cosa non quadra, ecco cosa spinge Pietro e, anche noi, a farci la domanda.
Ma io che ti sto seguendo veramente, cosa ne sto guadagnando?
Le persone mi deridono, ho difficoltà comunicative anche con i miei familiari, che mi considerano strano, diverso dagli altri, che ritengono bizzarrie il pregare, l’impegnarsi per la parrocchia, l’andare la Domenica a Messa piuttosto che all’agriturismo.
Sono accantonato a lavoro perché non sono “ vorace “, non raggiungo ricchezza e posti di prestigio perché non imbroglio, non corrompo.
Vale la pena?
Dipende.
Se veramente desideri la VITA ETERNA, la vita vera, la vita bella, SI.
Chi segue veramente Cristo giorno dopo giorno si stacca sempre di piu’ dalla mentalità del mondo e riesce a scorgerne l’ambiguità, la malvagità.
Comprende e sperimenta che le “ persecuzioni “ che riceve nulla sono rispetto all’enorme salto qualitativo ( “ cento volte tanto “ ) che compie la sua vita se è fondata sulla sequela di Cristo.
A mano a mano non avrà piu’ difficoltà a lasciare cio’ che prima gli sembrava importante.
Questo “ lasciare “ gli idoli gli consentirà di “ lasciarsi amare “ da Cristo e di giungere alla VITA ETERNA.
Esiste qualcosa di piu’ bello?
A ciascuno la sua risposta.
Buona giornata e buona riflessione a tutti.
A cura di Fabrizio Morello
Foto: mia.