In questo primo giorno del nuovo anno, nella solennità di Maria Santissima, Madre di Dio, la liturgia propone sempre questo testo.
Mi soffermo oggi sull’atteggiamento di Maria.
Il testo ci dice che “ custodiva “ tutte queste cose “ meditandole nel suo cuore “.
CUSTODIA
Maria “ custodisce “.
Questo verbo, come da definizione del dizionario, significa “ Sorvegliare qualcosa con attenzione e con cura, in modo che non subisca danni e si conservi intatto “.
Questo fa la madre di Gesu’: dopo aver ascoltato il racconto dei pastori, capisce che è chiamata a “ custodire il mistero “, a stare attentissima a quel “ figlio speciale “ che Dio le ha donato.
Anche noi siamo chiamati alla “ custodia “.
Di cosa?
Di tutto cio’ che ci è stato affidato e donato e, quindi, della vita, delle persone che abbiamo accanto, di tutti i fratelli, del creato, e, soprattutto, di quei tesori preziosi che sono la Parola di Dio e i sacramenti.
La custodia è l’esatto opposto dello spreco, del consumo sfrenato non solo delle cose ma anche delle persone, che ha, quale unica sua conseguenza, quello di non far gustare nulla, di non far trarre beneficio dagli oggetti e di far dissolvere le relazioni trasformandole in dialoghi di circostanza privi di profondità e di unione.
Lo spreco della Parola è invece il farsela scorrere addosso senza ascoltarla in profondità; quello dei sacramenti, soprattutto quello dell’eucarestia, è fare un gesto meccanico senza rendersi conto della sua immensa portata: Cristo sta entrando in noi.
La custodia cambia tutti gli aspetti della vita, perché diventa “ stile di vita “che consente di godere, senza consumarle, di cose, persone e Parola di Dio.
MEDITAZIONE
Meditare.
Anche qui ci facciamo aiutare dal dizionario, che definisce questo verbo cosi’: “ Esaminare con grande attenzione, considerare a lungo e profondamente “.
La meditazione nasce dalla custodia, dalla cura, dall’attenzione, dalla non fretta.
Chi corre sempre non può meditare perché vive tutto in maniera fuggente.
In tanti credono di fare un piacere alla vita vivendola di corsa, senza rendersi conto che, cosi’ facendo, si procurano solo affanni e restano sempre in superficie.
Se “ spreco “ è il contrario di “ custodia “, “ fretta “ è il contrario di “ meditazione“.
Quest’ultima richiede tempo, silenzio, raccoglimento, indispensabile per far scendere dentro di se la Parola di Dio, le esperienze vissute e di trarre da esse insegnamenti per la propria esistenza.
Questa pagina evangelica può quindi donarci due impegni per il nascente anno: impiegare meglio il nostro tempo, senza sprecarlo in inutili corse affannose, ma impiegandone una parte, ogni giorno, per custodire quanto di più caro abbiamo e per meditare la Parola di Dio.
Le nostre vite ne trarranno enorme giovamento.
Buona giornata e buon anno a tutti.
A cura di Fabrizio Morello
Foto: mia.