Un brano meraviglioso ci introduce in questo nuovo anno.
Verbi di bellezza si susseguono.
Tutto nasce dallo “ stupore “, dalla meraviglia.
Un cristiano ha la capacità di “ stupirsi “, cioe’ di “ restare incantato dinanzi a qualcosa di inatteso “, dinanzi a qualcosa di incredibile come puo’ essere l’ “ inaudito di Dio “, un Dio che sceglie di farsi uomo e, come diceva il testo di Giovanni letto ieri, “ di venire ad abitare in mezzo a noi “, dentro di noi.
Fermiamoci oggi a pensare qualche momento a questa meraviglia.
Perchè non ci stupiamo dinanzi ad essa?
Perchè andiamo “ senza indugio “, di fretta, non “ verso Dio “ ma verso un “ altrove vuoto “?
Perchè ci siamo disabituati a due atteggiamenti fondamentali: il “ custodire “ ed il “ meditare “.
Entrambi richiedono cura, attenzione, tempo, intimità, silenzio.
Sembrano parole ormai desuete, anacronistiche, spazzate via dal nostro mondo che corre a vuoto.
Vanno invece riscoperte, vanno nuovamente sperimentate in quanto consentono di scendere in profondità, permettono di non sciupare una virgola della “ bellezza “ della Parola che ci fa compagnia, che ci fa da faro; ci consentono, in altri termini, di “ stupirci “, di “ innamorarci “ dell’ “ inaudito di Dio “.
Che questo anno possa essere quello della “ riscoperta “ della “ custodia e della meditazione “, arti di cui Maria è Maestra..
Ci condurranno a vedere la “ GRANDE BELLEZZA “ presente in noi: Dio che ci abita.
Buon anno a tutti.
A cura di Fabrizio Morello
Foto: mia.