“ Cercavano di ucciderlo “.
Due volte ritroviamo quest’espressione nel testo.
Perchè volevano “ farlo fuori “?
Perchè diceva di essere il Cristo.
Da cio’ nasce la “ meraviglia “ di alcuni abitanti di Gerusalemme, che si chiedono come sia possibile che Gesu’ parli liberamente senza che i capi gli dicano nulla.
Tra di loro pensano: “ I capi hanno forse riconosciuto che Lui è il Cristo? “
Ecco allora la domanda che dobbiamo porci oggi: io ho riconosciuto che Lui è il Signore della mia vita?
E’ fondamentale la risposta che dò a questa domanda perché da essa dipende il mio pormi dinanzi a Gesu’.
Se non lo ho riconosciuto come tale anch’io vorro’ “ ucciderlo “, allontanarmi cioè da Lui, dai suoi insegnamenti.
Gli dirò anch’io, cosi’ come fece lo “ spirito immondo “ che scaccio’ da un uomo in un noto episodio ( Mc 1, 23-24 ): “ Che c’entri con me Gesu’ Nazareno? Sei venuto a rovinarmi? “
E si, fratello, e si sorella, se non lo riconosci come Signore della tua vita è troppo ingombrante, è insopportabile, devi per forza eliminarlo.
Se invece smetti di combattere per far primeggiare il tuo “ io “ e lo riconosci quale “ tuo Signore “, allora puoi mollare tranquillamente il “ timone “, puoi smetterla di “ difenderti da Lui “ e puoi iniziare a “ gettarti tra le sue braccia “, come fa un bambino con il suo papà.
E’ un liberante e meraviglioso cambio di passo.
Facciamolo tutti al piu’ presto.
Buona giornata e buona riflessione a tutti.
A cura di Fabrizio Morello
Foto: mia.