Ma quanto ci vuole a capirlo? Dio ci vuole Santi! Ogni riga della Liturgia della Parola di questa domenica parla di santità ma visto che siamo testardi, continua ad insegnarci come la si ottiene. Inizia con la prima lettura: “Siate santi, perché io, il Signore, vostro Dio, sono santo. Non coverai nel tuo cuore odio contro il tuo fratello; rimprovera apertamente il tuo prossimo, così non ti caricherai di un peccato per lui. Non ti vendicherai e non serberai rancore contro i figli del tuo popolo, ma amerai il tuo prossimo come te stesso. Io sono il Signore”. Quindi ci dice: AMA SEMPRE, SEMPRE SENZA PAURA O TENTENNAMENTI!!…
Si continua con la seconda lettura: “Fratelli, non sapete che siete tempio di Dio e che lo Spirito di Dio abita in voi? Se uno distrugge il tempio di Dio, Dio distruggerà lui. Perché santo è il tempio di Dio, che siete voi.” E già, siamo tempio di Dio perché lo Spirito Santo abita in noi e ci rende capaci di amare con quello stesso amore col quale ci ama Dio. Poi, vogliamo parlare del Vangelo? Non abbiamo più scuse se diciamo di non capire; proseguendo con i suoi “ma io vi dico” Gesù indica chiaramente qual’ è la strada da seguire per essere Santi. Oltre alla nostra innata mania di protagonismo, avverso al nostro modo egoistico di amare, Cristo ci dice che amare è semplicemente rinnegare se stessi e fare spazio agli altri…tutto qui.
Ma per noi è difficile, anzi spesso impossibile farlo. Pensare di perdonare chi ci fa un torto? Ma quando mai? Al massimo riusciamo a dire …ti perdono, ma non dimentico! E che perdono è? Leggiamo l’ultima parte del bellissimo brano del Vangelo di oggi: “se amate quelli che vi amano, quale ricompensa ne avete? Non fanno così anche i pubblicani? E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani? Voi, dunque, siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste”.
Gesù non vuole le nostre convenevoli abitudini. Lui ci pretende perfetti! e alla perfezione possiamo arrivarci solo se stravolgiamo la nostra mentalità, se combattiamo tutto il male che ci circonda con il bene…con quell’ amore che è carità pura la quale non si vanta, non si gonfia non manca di rispetto…tutto copre tutto spera e sopporta e per questo eterna così come Dio è amore eterno. Lui ci ha dimostrato come si ama facendo allargare le braccia del Figlio sulla Croce. Allarghiamo anche noi le nostre braccia ed accogliamo questa parola che ci salva. Invertiamo la nostra mentalità cercando di fare del nostro prossimo, non un “FUTURO CHE AFFRONTERO’ ” quando e se ce ne sarà bisogno, ma un “PRESENTE DA VIVERE QUOTIDIANAMENTE” che ispira le mie giornate e me le fa trascorrere orientate verso il suo bene.
Certo, dobbiamo “dimenticarci” di noi stessi, abbassare il nostro superficialismo ed orgoglio e facendo nostro quel che ancora scrive Paolo a Corinzi quest’ oggi: “nessuno ponga il suo vanto negli uomini, perché tutto è vostro: Paolo, Apollo, Cefa, il mondo, la vita, la morte, il presente, il futuro: tutto è vostro! Ma voi siete di Cristo e Cristo è di Dio.” Viviamo in quest’ ottica, nulla ci mancherà! Buona domenica.
Fabrizio Giannini
Fabrizio (Assisitente diocesano dell’ Apostolato del Mare) è diacono permanente dal 2015, faceva il comandante sulle navi ed ora lo è sulla piattaforma petrolifera a Civitavecchia.
Cerca di coniugare vita familiare (Moglie una Figlia di 28 anni ed un Angelo in cielo che aveva 7 anni) e di ministero nel migliore dei modi e crede che questo sia uno di quelli per portare la parola di Dio a tutti i fratelli.