Fabrizio Giannini – Commento al Vangelo di domenica 17 Settembre 2023

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Domenica scorsa, Gesù nel Vangelo affermava: “dove sono due o tre riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro”. Lo diceva al termine del discorso sul perdono fraterno il quale permette ai fratelli di stare insieme. Lui rimarrà in quella comunità solo se ci sarà carità e amore. Lo si canta anche in una famosa melodia: “dov’è carità e amore, lì c’è Dio”. Un versetto di questa canzone dice pure: “Chi non ama resta sempre nella notte e dall’ombra della morte non risorge; ma se noi camminiamo nell’amore, noi saremo veri figli della luce.”

I figli della luce sono quelli che traggono forza dalla luce stessa emanata da Cristo salvezza. Vivere nella luce di Cristo permette di vedere con chiarezza e affrontare correttamente le cose della vita, soprattutto quelle nelle quali ci viene chiesto di essere misericordiosi come è misericordioso il Padre nostro che è nei cieli. La consuetudine di quel tempo, indicava che si doveva perdonare fino a tre volte e Pietro, già consapevole del modo diverso di pensare che aveva Gesù, gli chiede quante volte doveva essere indulgente.

La risposta praticamente fu: sempre! ma per fargli capire quel “sempre”, il Signore usò la metafora del “settanta volte sette”. Provate a fare questo calcolo e vi accorgerete che per esaurire il totale derivante, non basterebbe una vita intera. Gesù adopera il sette perché questo numero è sinonimo di completezza. Il primo utilizzo lo troviamo nella Genesi durante il racconto della creazione. Un cammino di alcuni giorni che si conclude con il settimo nel quale Dio portò a termine la sua opera in modo perfetto.

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Anche l’uomo è chiamato a completare perfettamente la sua opera, ma ci riuscirà solo se arriverà al “settimo giorno” potendo dire con certezza: “sto in pace con tutti”. La sequela di quel Cristo che tutto ha perdonato, anche il torto più disumano, gli sarà di aiuto. Il perdono e la misericordia di Cristo hanno però una qualità divina. Dobbiamo quindi amare come ci ama Dio e solo allora il nostro perdonare sarà qualitativamente perfetto.

Abbiamo spesso l’abitudine di dire: “ti perdono ma non dimentico” …beh, non abbiamo perdonato! Siamo al primo dei sette giorni e dobbiamo fare tanta strada per riuscire a capire che chi perdona per davvero dimentica tutto e non porta rancore. Il Vangelo di oggi è molto chiaro: saremo disconosciuti dal Padre se non perdoneremo di cuore al nostro fratello. Quel fratello che cammina con noi, cade con noi, soffre o gioisce, impara dagli errori commessi ed insieme a noi cerca di trarne insegnamento per non ricadervi.

È quel fratello che con noi condivide l’amore e la misericordia di Dio. Se riuscissimo ad entrare in questa mentalità, quante divisioni in meno ci sarebbero. Basterebbe essere meno superbi e questo ci renderebbe più disponibili a capire gli altri. Solo così il nostro perdonare sarebbe da settimo giorno!

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Mt 18, 21-35 | don Guido Santagata 47 kb 1 downloads

Alla Sua Presenza… Vangelo della Domenica di don Guido Santagata …
Chi è Fabrizio Giannini-Diacono

Fabrizio (Assisitente diocesano dell’ Apostolato del Mare) è diacono permanente dal 2015, faceva il comandante sulle navi ed ora lo è sulla piattaforma petrolifera a Civitavecchia. Cerca di coniugare vita familiare (Moglie una Figlia di 28 anni ed un Angelo in cielo che aveva 7 anni) e di ministero nel migliore dei modi e crede che questo sia uno di quelli per portare la parola di Dio a tutti i fratelli.


Foto di Mirosław i Joanna Bucholc da Pixabay