Oggi viene proposto il capitolo 1 del Vangelo di Marco. La scorsa domenica era stato proclamato il capitolo 13 nel quale venivamo invitati a vegliare. Qui, invece, ci viene chiesto di preparare la strada a Gesù e le prime pagine dell’Evangelo Marciano ci sono sicuramente d’aiuto. Marco non era un Apostolo ma discepolo di San Pietro, e basò il suo Vangelo sulla predicazione di quest’ ultimo.
Lo inizia richiamando il Profeta Isaia, con la voce che grida nel deserto, perché da quell’ ascolto parte l’ impegno a preparare la strada a Gesù. Però propone la frase in un altro modo. Se ci fate caso la prima lettura parla di “una voce grida nel deserto”, invece lui scrive “Voce di uno che grida nel deserto: preparate la via del Signore…” la identifica appartenente a qualcuno che viene a gridare qualcosa di importante nel deserto che però è un luogo arido e malinconico dove è persino difficile vivere. Il deserto descritto da Marco è atipico.
E’ un posto pieno di gente, dove colui che grida non viene ascoltato perché la platea ha un cuore che il frastuono e la frenesia hanno reso arido ed insensibile all’ ascolto. La confusione del mondo circostante, distrae l’ascoltatore, e quella voce che promette salvezza si perde nel vuoto, respinta dall’aridità dei cuori pur essendo un’offerta gratuita.
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L’avvento offre l’ opportunità di creare un’ intimità tra la voce che grida e l’orecchio di chi ascolta. Colui che grida, continua a farlo pazientemente perché gli è caro l’uomo da salvare! Allora cosa bisogna fare per recepire il grido? Dobbiamo staccare la spina e fare silenzio ponendoci in intima comunione con la voce e recepire con più docilità il messaggio.
Ma di chi è questa voce? E’ quella di Gesù Cristo, di un Profeta, di Giovanni il precursore. E’ quella del Vangelo che ancora oggi irrompe in noi, chiedendo e attendendo risposte che dimostrino la presenza della grazia nei cuori, rendendoli a loro volta, capaci di gridare la salvezza di Dio.
Sentendo e accettando quel grido, grida a sua volta chi ha ascoltato nel deserto del proprio cuore, grida il peccatore che si converte e chi ha sempre creduto, grida chi chiede aiuto, grida chi cerca giustizia e chi cerca pace, grida l’oppresso, grida il disoccupato, grida il malato, il disperato o il disinteressato, grida l’illuso o il presuntuoso.
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Grida la persona qualunque. Gridano i giovani e gli adulti, gridano il papà e la mamma che devono crescere a fatica i figli, grida chi si sta costruendo un futuro e così via. Gridando, ciascuno attraverso la personale singolare esperienza, diventeremo profeti di fede speranza e salvezza.
Gridiamola forte allora la nostra fede e non ci sarà più alcun tipo di deserto attorno e in noi, perchè come diceva don Mazzolari:” Chi crede sa che il deserto può fiorire in una notte.”
Mc 1, 1-8 | Fabrizio Giannini 35 kb 0 downloads
Prima domenica di Avvento – 10 dicembre 2023 …Chi è Fabrizio Giannini-Diacono
Fabrizio (Assisitente diocesano dell’ Apostolato del Mare) è diacono permanente dal 2015, faceva il comandante sulle navi ed ora lo è sulla piattaforma petrolifera a Civitavecchia. Cerca di coniugare vita familiare (Moglie una Figlia di 28 anni ed un Angelo in cielo che aveva 7 anni) e di ministero nel migliore dei modi e crede che questo sia uno di quelli per portare la parola di Dio a tutti i fratelli.
Foto di Mirosław i Joanna Bucholc da Pixabay