A volte, nella preghiera, capita di aver paura di essere invadenti, con richieste che pensiamo siano troppo pretenziose. Altre volte, invece, si pensa di essere ripetitivi, che siccome il Signore conosce già i nostri bisogni, allora non c’è bisogno di chiederGli nuovamente quella cosa.
Io credo che con il Vangelo di oggi, proprio il Signore voglia scardinare dal nostro cuore questi pensieri, che ci impediscono di vivere pienamente il nostro rapporto con Lui e, quindi, il nostro essere figli. Sì perché dall’altra parte non c’è uno sconosciuto, ma un Padre. E il Vangelo di ieri ce lo ricordava con la preghiera del Padre Nostro, insegnata da Gesù ai Suoi discepoli.
Certamente bisogna fare anche chiarezza su ciò che si chiede, perché è vero che a volte Dio sembra assente, ma evidentemente è per il nostro bene, perché non tutto ciò che vorremmo lo è. E Lui è attento alla nostra felicità, come un padre lo è con i propri figli. Non abbiamo paura di essere insistenti nella preghiera, ma allo stesso tempo non desideriamo la nostra ma la Sua Volontà.
AUTORE: Fabrizio Francesco Campus
FONTE: Sito web
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