“Se dunque tu presenti la tua offerta all’altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te, lascia lì il tuo dono davanti all’altare, va’ prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna a offrire il tuo dono.”
È una Parola difficile anche quella di oggi. Sono Parole forti quelle che ascoltiamo ultimamente e non potrebbe essere altrimenti, visto il tempo che stiamo vivendo. È una grazia vivere tempi come la Quaresima e l’Avvento, perché sono occasioni di scuotere il nostro cuore, di scuoterlo da tutte le “doppiezze” che lo appesantiscono.
E la doppiezza da cui vuole metterci in guardia il Vangelo di oggi, è quella di credere di vivere un rapporto giusto con Dio senza vivere un rapporto giusto con i fratelli. Davanti a Lui, non è giusto chi osserva tutti i precetti ma chi ama. Non è che i primi non siano importanti, anzi. Ma senza l’amore la loro applicazione diventa una sceneggiata.
È difficile vivere coerenti con il Vangelo e con l’Amore di Dio. Non di rado mi capita di accorgermene. Però anche questa è una grazia che va chiesta, un desiderio che va coltivato. Prima di accostarci al Signore sarebbe bello fare un esame di coscienza sulle nostre relazioni e magari tornare veramente indietro a recuperare, ricucire laddove è possibile. Potrebbe essere un buon esercizio quaresimale.
Intanto chiediamo al Signore di farci vivere nella coerenza del Vangelo, affinché in noi la Sua Legge superi la nostra.
Commento a cura di Fabrizio Francesco Campus
Il 5 Aprile 2015 ho ricevuto il Battesimo, diventando a tutti gli effetti cristiano cattolico, ma soprattutto figlio di un Dio che non ha mai smesso di cercarmi. La mia vita non è cambiata, ma è cambiato il mio sguardo su di essa. Non sono migliore, ma ora so di essere infinitamente amato e sono in cammino per imparare ad amarmi e ad amare così.
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