Come non capire le lacrime di Maria di Magdala… Non solo il suo e nostro Signore è morto, ma ora sembra che le abbiano portato via anche il corpo sul quale piangere, che per lei era una certezza, un punto fermo.
Ma questa donna sperimenterà presto che Dio è infinitamente più grande dei nostri punti fermi e non lo si può certamente rinchiudere in un un sepolcro, che in questo caso può essere un’idea, un ragionamento. Le lacrime di questa donna sono anche le nostre, quando ci tocca fare i conti con un dolore e con l’apparente assenza di Dio. Ma Lui c’è, si fa sentire, ci chiama per nome.
Aguzziamo le orecchie con la preghiera. Non smettiamo mai. Allora l’amarezza delle nostre lacrime, con i giusti tempi, si cambierà in gioia, in fiducia, in speranza.
AUTORE: Fabrizio Francesco CampusSITO WEB TELEGRAM