La validità di qualcosa la si riconosce dai frutti. Penso a ciò che accomuna noi che abbiamo la fede – l’evangelizzazione, la preghiera -, ma è un concetto che si può applicare benissimo a ogni ambito della nostra quotidianità e anche a quella di chi non ha la fede: studio, lavoro, amicizie e così via.
Ma questi frutti sono sempre innanzitutto dono del Signore e mai solo un prodotto della nostra bravura. Penso a un figlio, che forse è l’esempio più bello ma allo stesso tempo più forte: certamente è frutto dell’amore di due persone che si sono unite, ma che non avrebbero potuto stabilirne con certezza il concepimento, la nascita, i tratti somatici, il carattere.
Lo stesso discorso vale per la preghiera. Certo che siamo noi a rivolgerci al Signore, ma non possiamo sapere come Egli agirà, anche se tante volte ci comportiamo come se fosse così. Questa domenica leggeremo un passo del Vangelo molto bello, quello sul dare la vita per i propri amici. Ecco, io credo che non si possa dare la vita se non si resta attaccati al Signore. Ma allora chi non ha la fede non può amare qualcuno con tutto se stesso?
Certo che sì, ma la fede ti permette sempre di fare un passo oltre rispetto alle tue sole forze umane. E al di là di quella soglia ci sono dei frutti e un’abbondanza che non puoi trovare altrove. Ecco perché vale sempre la pena restare attaccati a Cristo, anche quando ci sembra sia solo svantaggioso per noi.
AUTORE: Fabrizio Francesco CampusSITO WEB TELEGRAM