Strano atteggiamento quello di questi concittadini di Gesù, che riconoscono i prodigi che compie ma chiudono il cuore a Lui. Riconoscere e non accogliere è ben più grave del non saper riconoscere, perché nel primo caso c’è una colpa. Quante volte accade anche a noi, che riconosciamo Cristo e la Sua Regalità ma non Lo facciamo entrare in quel problema, in quella situazione, in quella relazione…
Ecco, finché Cristo non ha a che fare pienamente con la nostra vita, ci perdiamo la parte migliore. Per fare un esempio banale, è come giocare a calcio e sfiancarsi nel correre verso la porta avversaria per poi buttare via il pallone. Con un cuore chiuso non potremo che restare terreni aridi, privi di meraviglia, di prodigi.
Ma chiudere il cuore al Signore significa anche non credere che si possa esprimere attraverso l’inatteso e l’imponderabile, come qualcuno che riteniamo incapace di parlarci di Lui forse perché non è un prete o una suora o una figura a noi simpatica. Facciamo attenzione a questo atteggiamento, perché a chi ha avuto molto sarà richiesto molto di più.
Chiediamo al Signore un cuore nuovo, disponibile, pronto ad ascoltare, ad accogliere. In una parola, umile.
Buona giornata!
AUTORE: Fabrizio Francesco Campus
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