“Gerusalemme, Gerusalemme, tu che uccidi i profeti e lapidi quelli che sono stati mandati a te: quante volte ho voluto raccogliere i tuoi figli, come una chioccia i suoi pulcini sotto le ali, e voi non avete voluto!”
Gerusalemme, la città delle contraddizioni per eccellenza, che accoglierà in trionfo Gesù e poi lo farà crocifiggere scegliendo di salvare un ladro, siamo un po’ anche noi. Quante contraddizioni nella nostra vita (le so riconoscere?)! Eppure il Signore ha scelto di restare fino alla fine, perché sapeva che ne sarebbe valsa la pena.
In mezzo a tanti fatti inspiegabili della nostra vita, c’è anche questo Amore, che salva e dà senso a tutto il resto, che riempie di significato ogni silenzio, ogni assurdità. Ma c’è il rischio di perderci tutto questo, di restare abbandonati a noi stessi, finché non benediremo quel Signore di cui, nei momenti di smarrimento, ci chiediamo dove sia.
E allora, benedicendoLo si va sempre sul sicuro. È la scelta che rimane sempre, anche quando non vediamo via d’uscita. Signore, fa che ti benediciamo in ogni occasione e che stiamo attenti a quelle contraddizioni che ci allontanano da Te e ti impediscono di prenderti cura di noi.
Commento a cura di Fabrizio Francesco Campus
Il 5 Aprile 2015 ho ricevuto il Battesimo, diventando a tutti gli effetti cristiano cattolico, ma soprattutto figlio di un Dio che non ha mai smesso di cercarmi. La mia vita non è cambiata, ma è cambiato il mio sguardo su di essa. Non sono migliore, ma ora so di essere infinitamente amato e sono in cammino per imparare ad amarmi e ad amare così.
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Non è possibile che un profeta muoia fuori di Gerusalemme.
Dal Vangelo secondo Luca
Lc 13, 31-35
In quel momento si avvicinarono a Gesù alcuni farisei a dirgli: «Parti e vattene via di qui, perché Erode ti vuole uccidere».
Egli rispose loro: «Andate a dire a quella volpe: “Ecco, io scaccio demòni e compio guarigioni oggi e domani; e il terzo giorno la mia opera è compiuta. Però è necessario che oggi, domani e il giorno seguente io prosegua nel cammino, perché non è possibile che un profeta muoia fuori di Gerusalemme”.
Gerusalemme, Gerusalemme, tu che uccidi i profeti e lapidi quelli che sono stati mandati a te: quante volte ho voluto raccogliere i tuoi figli, come una chioccia i suoi pulcini sotto le ali, e voi non avete voluto! Ecco, la vostra casa è abbandonata a voi! Vi dico infatti che non mi vedrete, finché verrà il tempo in cui direte: “Benedetto colui che viene nel nome del Signore! ”».
Parola del Signore