Gli dissero allora: «Tu, chi sei?»
È una domanda molto seria quella che viene rivolta a Gesù. È la domanda che dovremmo porci tutti guardando alla Croce, perché è realmente questione di vita o di morte, di vita vera o vivacchiata, di pienezza o di povertà di senso.
Ci siamo mai messi davanti a Gesù chiedendoGli chi sia per noi? È una domanda a cui possiamo rispondere solo noi, ma la Croce, tra le altre cose, ha l’incredibile potere di metterci davanti a noi stessi. È un fatto che ci riguarda tutti. Poi possiamo scegliere se prenderla in considerazione, se accoglierla oppure no, ma ha a che fare con tutti. E accoglierla o meno, non è lo stesso.
Quando tu accogli la Croce, sperimenti di non essere più solo, proprio come Gesù stesso non è solo. Ma ti rendi anche conto che sei vivo, che la tua vita ha un senso e che non è uno stagno ma acqua che scorre, acqua sempre nuova.
Chi sei per me, Gesù? Non basta, però, dare una risposta a questa domanda se quella risposta non diventa il punto da cui ripartire, in cui decidiamo di aderire veramente alla Sua Volontà, scegliendo di esserne specchio.