Probabilmente anche noi abbiamo sperimentato la non accoglienza che è stata riservata a Gesù al Suo rientro in patria. L’incontro con il Signore ti cambia lo sguardo e quindi il modo di essere, di fare.
E questo spesso è un qualcosa di scomodo per chi ci conosceva già da prima. È la vita del discepolo, del profeta quale siamo in virtù del Battesimo. Non dobbiamo scoraggiarci perché non siamo mai soli e perché in tutto questo c’è una beatitudine, cioè una profonda e radicale felicità.
Ma mentre leggevo il Vangelo mi veniva in mente che anche noi, a volte, non accogliamo il profeta di turno, che può essere la voce di una persona cara o la nostra coscienza, attraverso le quali Dio ci parla e ci richiama a ciò che conta davvero. Non banalizziamo quelle situazioni in cui possiamo ricevere un consiglio o in cui la nostra coscienza viene in qualche modo stuzzicata, direi provocata.
Quello può essere il momento in cui il Signore ci parla e risponde alle nostre preghiere. Preghiamo affinché ci doni la capacità di accogliere il profeta di turno e di farci forza in Lui, quando siamo noi a non essere accolti.
AUTORE: Fabrizio Francesco Campus
FONTE: Sito web
SITO WEB
CANALE YOUTUBE
PAGINA FACEBOOK
TELEGRAM
INSTAGRAM
TWITTER