“In quel tempo, [mentre era a mensa con i suoi discepoli,] Gesù fu profondamente turbato e dichiarò: «In verità, in verità io vi dico: uno di voi mi tradirà».
I discepoli si guardavano l’un l’altro, non sapendo bene di chi parlasse”.
Sono forse io, Signore? Certo. Sono io tutte quelle volte mi allontano da Te, che Ti metto in secondo piano, che nascondo la mia fede sotto il tappeto, che preferisco alla via larga e comoda del peccato, che mi adagio sul compromesso. Sono io tutte le volte che non amo il prossimo come Tu ami me, che lo tratto con indifferenza, con superbia e arroganza.
Sono sia Giuda che Pietro, ma anche tutti gli altri discepoli, fuggiti nell’ora cruciale. La Tua grandezza sta nel fatto che, nonostante tutto, non solo non hai arretrato di un passo ma hai amato ciascuno e continui a farlo anche oggi, adesso. Ciò che differenzia Giuda da Pietro è che il primo ha scelto di non lasciarsi amare, preferendo la notte.
Mi piace pensare, però, che anch’egli – una volta passato dall’altra parte – abbia trovato spazio nella Tua infinita misericordia. Questo lo puoi sapere solo Tu. A noi, a me, qui spetta solo riconoscerti e accoglierti, forse anche piangendo le lacrime amare di Pietro, se servisse a rendermi conto di quanto Tu sia veramente prezioso e di come non esista una vita migliore senza di Te.
AUTORE: Fabrizio Francesco CampusSITO WEB TELEGRAM