Fabrizio Francesco Campus – Commento al Vangelo del giorno – 29 Ottobre 2019

Le cose belle hanno bisogno di pazienza, di persone che sappiano attendere, come si attende che un granello di senape diventi un albero meraviglioso e capace di essere casa per gli uccelli del cielo. Così è per le cose di Dio.

Ci vuole pazienza per vederle crescere in noi e nella nostra vita. Penso soprattutto alla pazienza che ci vuole con noi stessi, con i nostri peccati e le nostre piccole o grandi mancanze. Se il Signore è paziente con noi come lo è un padre verso i propri figli, perché non dovremmo esserlo altrettanto con noi stessi?

Ma la pazienza a cui ci chiama questo Vangelo, non è quella di chi resta con le braccia conserte, bensì di chi fatica, di chi si sporca le mani, come fa chi lavora il pane. Ci vuole la nostra parte, il nostro sì affinché possiamo vedere le meraviglie di Dio nella nostra vita ed essere strumenti Suoi per gli altri.

Fabrizio Francesco CampusCommento a cura di Fabrizio Francesco Campus

Il 5 Aprile 2015 ho ricevuto il Battesimo, diventando a tutti gli effetti cristiano cattolico, ma soprattutto figlio di un Dio che non ha mai smesso di cercarmi. La mia vita non è cambiata, ma è cambiato il mio sguardo su di essa. Non sono migliore, ma ora so di essere infinitamente amato e sono in cammino per imparare ad amarmi e ad amare così.

Il granello crebbe e divenne un albero.

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 13, 18-21
 
In quel tempo, diceva Gesù: «A che cosa è simile il regno di Dio, e a che cosa lo posso paragonare? È simile a un granello di senape, che un uomo prese e gettò nel suo giardino; crebbe, divenne un albero e gli uccelli del cielo vennero a fare il nido fra i suoi rami».
 
E disse ancora: «A che cosa posso paragonare il regno di Dio? È simile al lievito, che una donna prese e mescolò in tre misure di farina, finché non fu tutta lievitata».

Parola del Signore

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