E tu cosa ne hai fatto della Casa di Dio, che non è solo l’edificio in cui raduniamo la domenica ma tutta la nostra vita e tutte le nostre relazioni? Una volta, un confessore mi disse che non preghiamo solo con le parole, ma anche con i nostri gesti, con il nostro lavoro, con ciò che facciamo.
Quanto è vero! Tutto ciò che ci riguarda e che fa parte di noi è il luogo in cui Dio ha scelto di abitare, fino a dare la vita di Suo Figlio. Questo è (o dovrebbe essere) sempre il nostro parametro: la nostra vita vale quella di Dio. Ecco perché ogni tanto dovremmo fermarci e chiederci cosa ne stiamo facendo, se ne stiamo avendo cura oppure ogni tanto la svendiamo, perdendo di vista ciò che conta davvero.
E attenzione: non necessariamente la si può svendere con qualcosa di sbagliato. Possiamo riempire le nostre giornate di cose utili, interessantissime e perfino sante. Ma Dio dov’è in tutto questo? Non siamo mai al sicuro dall’essere come chi cercava di far morire Gesù, ma neanche dall’essere come il popolo, che “pendeva dalle sue labbra” e lo ha festeggiato all’ingresso di Gerusalemme, per poi scegliere di salvare Barabba al suo posto.
Dio ci salvi da questo rischio, perché qui si gioca la nostra felicità.
Commento a cura di Fabrizio Francesco Campus
Il 5 Aprile 2015 ho ricevuto il Battesimo, diventando a tutti gli effetti cristiano cattolico, ma soprattutto figlio di un Dio che non ha mai smesso di cercarmi. La mia vita non è cambiata, ma è cambiato il mio sguardo su di essa. Non sono migliore, ma ora so di essere infinitamente amato e sono in cammino per imparare ad amarmi e ad amare così.
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Dal Vangelo secondo Luca
Lc 19, 45-48
In quel tempo, Gesù, entrato nel tempio, si mise a scacciare quelli che vendevano, dicendo loro: «Sta scritto: “La mia casa sarà casa di preghiera”. Voi invece ne avete fatto un covo di ladri».
Ogni giorno insegnava nel tempio. I capi dei sacerdoti e gli scribi cercavano di farlo morire e così anche i capi del popolo; ma non sapevano che cosa fare, perché tutto il popolo pendeva dalle sue labbra nell’ascoltarlo.
Parola del Signore