“Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo.”
Maria è talmente colma di gioia che il suo saluto contagia tutti in quella casa, facendo persino sussultare Giovanni, ancora nel grembo di Elisabetta. È la gioia dello Spirito Santo, che fa pronunciare alla stessa Elisabetta le parole che ripetiamo nella preghiera più semplice e più bella, insieme al Padre Nostro: l’Ave Maria.
Quando accogli lo Spirito di Dio non puoi che gioire, benedire, metterti al servizio come fa Maria, che dopo l’annuncio della sua gravidanza non resta rintanata in casa ma si mette subito in viaggio (un viaggio di 100km, quindi di diversi giorni) per raggiungere la cugina, anch’ella in attesa e sicuramente maggiormente bisognosa di attenzioni data l’età avanzata.
Forse abbiamo tante ragioni per abbassare il capo e pensare a ciò che ci sta accadendo o che ci è accaduto, ma la Parola di oggi ci chiama a uscire da noi stessi, ad accorgerci dei grandi doni che abbiamo ricevuto e a testimoniare la gioia che deriva da essi e dalla nostra fede. Il che non significa ignorare i problemi che abbiamo, ma credere che la Parola che ci è stata rivolta dal Signore sia più forte di tutto.
Maria è Beata perché ha creduto a ciò che il Signore le ha detto. Anche a noi è stata riservata una beatitudine. Anzi, noi siamo fatti per la beatitudine, cioè per essere felici in Dio. Allora accogliamo il Suo Spirito, invochiamolo.
Vieni Santo Spirito, vieni per Maria.
AUTORE: Fabrizio Francesco CampusSITO WEB TELEGRAM